Il volo di Samir sul Bologna è l’ennesima dimostrazione che il Verona può farcela ancora. Non sappiamo quanto la piazza ci creda, ma l’importante è che siano i gialloblù a voler sovvertire la sorte che ormai sembra essere già segnata. Il primo a non arrendersi è stato il sergente Delneri che, in una sola serata, ha fatto fuori due capitani: Toni e Moras. Lungi da noi l’idea di prendere posizione sulla questione. Troppo interna, troppo delicata. Delneri fin da subito ha sbagliato i primi rigori e ora serve gente fredda e determinata per pararne qualcuno agli avversari e far centro dagli undici metri. Le parole non servono: contano i fatti e allora a Gigi chiediamo di riproporre Samir anche se siamo estimatori di Helander che, sarà lo stopper del Verona del futuro, come il brasiliano sarà quello dell’Udinese. Avanti a fari spenti anche se la ribalta nazionale consegna al Verona un Napoli ferito. Ferito più che da Irrati, dagli errori di Rizzoli pro Juve nel derby col Toro. Dalle 4 giornate ad Higuain, allo zero assoluto a Bonucci, francamente ci pare un errore colossale. Il Verona, non sappiamo come e con chi, dovrebbe però attirare l’attenzione sulla gara del San Paolo affinchè non venga designato un arbitro vero e non un Carmelo Lo Cascio che negli anni settanta fece la fortuna al cinema di Lando Buzzanca e ridicolizzò certi eccessi di potere delle allora giacchette nere. Pareggiare a Napoli potrebbe essere un risultato alla portata dei gialloblù che davanti non avranno neppure Koulibaly, Mertens e Sarri. Certo che il Verona non dovrebbe sbagliare le gare con Frosinone ed Empoli. Riuscire ad arrivare a quota 29 punti con ancora quattro giornate da giocare significherebbe essere in piena corsa. Milan e Juve in casa potrebbero regalare altri punti visto che spesso queste due grandi al Bentegodi spesso ci hanno rimesso le penne. Sognare in fin dei conti non costa nulla. Ma il Milan con in testa la Coppa Italia e la Juve con lo scudetto saldato sul petto, potrebbero anche essere distratte. Calendari alla mano, le uniche vere gare da temere per le motivazioni forti e diverse delle avversarie sarebbero con Sassuolo e Palermo. I dipendenti della Mapei si stanno regalando la stagione più bella da quando esiste il Calcio Sassuolo. Squadra, tecnico e ambiente assomigliano al primo Verona, quello dei 54 punti e l’Uefa tolta dal rigore fantasma di Mazzoleni a Roma con la Lazio. Acerbi e compagni hanno messo in fila un po’ tutti. Merito di mister Di Francesco che ha portato al massimo un gruppo giovane e talentuoso. L’altra gara dall’avversario motivato potrebbe essere l’ultima a Palermo. Non ne siamo però sicuri visto la grande capacità di Zamparini e dell’ ambiente di abbattersi e continuare a farsi autoreti. Ha cambiato più allenatori il club rosanero quest’anno che il Napoli negli ultimi dieci. E visto la gara del Bentegodi con l’Hellas, avrebbe fatto bene Zamparini a continuare con Sorrentino nel ruolo di «allenatore giocatore». Insomma i gialloblù, complice il volo di Samir, sono rientrati in corsa in un campionato modesto, mentre gli allenatori parlano di un torneo sempre molto complicato da disputare. Nel prossimo turno, non sarà facile per il Verona a Napoli, ma non lo sarà neppure per il Frosinone con l’Inter o per il Palermo aprire il Barbera alla Lazio. Biancocelesti in ritiro dall’altro ieri a Norcia e con un nuovo tecnico: Simone Inzaghi. Quindi turno davvero caldo, il prossimo, se si considera poi che il Carpi dopodomani giocherà col Chievo, una delle squadre più in forma del campionato che fa la corsa sull’ottavo posto attualmente di proprietà proprio della Lazio. Arrivare in quella posizione significherebbe prendere un bonus più ricco di almeno un milione di euro rispetto al nono posto. Non male come premio per una stagione, che ha visto i gialloblù della Diga sempre protagonisti. Una cosa è certa a meno di improvvisi cedementi, la lotta per non retrocedere al momento è ancora aperta.
(Fonte: L’Arena)