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Verona-Frosinone, è il campionato dei rimpianti: all’Hellas manca la “vecchia guardia”…

Giampaolo Pazzini of Hellas Verona reacts during Italian Serie A soccer match between Hellas Verona and Palermo at Bentegodi stadium in Verona, 10 January 2016. ANSA/FILIPPO VENEZIA

Da Frosinone al Frosinone, non è un titolo di un best seller oppure di un film, adatto ad un ciclo di Cineforum. Più semplicemente è il campionato dei rimpianti del Verona. Sgombriamo subito il campo dai facili campanilismi o partigianerie, che poi sono da sempre la rovina dell’Italia, fin da molto prima del signor Metternich. Con Mandorlini o con Delneri questa squadra ha palesato limiti paurosi. Inanzitutto fisicamente. Perchè se è vero che molti sono stati gli infortuni di natura traumatica, è anche vero forse, aggiungiamo il dubitativo, che gli stessi giocatori non si sono ben curati o hanno preferito strade più comode per farlo. Il secondo problema è di carattere tecnico. Guardando al di là della Diga, ed è giusto sbirciare dal compagno di banco più bravo, le seconde linee sono sempre state pronte a sostituire degnamente i titolari. Il Chievo in un’amichevole estiva ha perso un grande giocatore come Mariano Izco. A questo si sono aggiunti gli infortuni gravi di Mattiello e ultimamente Dainelli. Pure gente come Meggiorini Gamberini ed Hetemay hanno disertato in un certo periodo più o meno lungo, l’undici titolare. Le cose però, sono andate diversamente dal Verona. Del resto a gennaio è partito un certo Paloschi, non uno qualsiasi.Alzi la mano chi ora lo rimpiange… A questo punto vien da pensare, che la qualità dei rincalzi sia sicuramente di un altro livello rispetto a quella del Verona. La terza nota dolente di questo viaggio da Frosinone al Frosinone, è senza dubbio la mancanza nell’Hellas di un gruppo solido, una specie di «Vecchia Guardia». Chissà come mai, opinione pubblica compresa, giocatori come Rafael, Hallfredsson e Gomez sono sempre stati avvicinati a Mandorlini, tanto da agevolarne l’archiviazione o la partenza. Scusate ma nel Chievo gente come Pellissier, Paloschi, Cesar, Dainelli, Hetemay e Frey erano forse uomini di Corini? di Sannino? di Di Carlo? Troppo facile smantellare così un gruppo, che dalla Lega Pro è arrivato, per merito di tutti, a conquistare 100 punti in due anni di serie A. L’ossatura deve rappresentare le fondamenta di qualsiasi squadra. Casomai va ringiovanita, completata, mai annientata. Mandorlini ha sbagliato perchè forse anch’egli poco realista con Toni, tanto per fare l’esempio più eclatante, magari Delneri lo è fin troppo. Nello sport di squadra, e lo sanno bene anche i due tecnici che si sono avvicendati sulla panchina gialloblù, conta molto il gruppo, formato da giocatori che riescono a fare ragionare anche un leader come Toni, quando la «sua» misura comincia ad essere colma. Una squadra ha bisogno di più uomini di carattere e di atleti di spessore. Uno può essere più silenzioso, l’altro può prendere qualche cartellino giallo in più e qualcuno infine, può essere pure straniero, ma la sostanza non cambia.Il club dovrebbe reperire giocatori con queste caratteristiche. L’allenatore allena, ma sono i calciatori che devono incanalare la stagione, spegnere e accendere il gruppo. Ecco da Frosinone al Frosinone che cosa c’è. Rifacendo un po’ di strada aiutati dai numeri, diciamo che bisognava vincere subito. Difficile per Delneri farlo, ma avrebbe aiutato. Almeno due delle gare casalinghe del primo mese mezzo: Empoli, Sassuolo o Palermo ed invece l’Hellas raccolse soltanto un punto. La gara matta con l’Inter in casa, se fosse arrivato il successo, avrebbe cambiato forse il corso del campionato. Delneri parla spesso di vittoria poco salutare nel derby con Chievo, ma forse sono stati anche tanti atteggiamenti garibaldini con Sampdoria in casa e Udinese fuori, a condannare nei numeri l’Hellas.In quelle occasioni sarebbe bastato puntare al pareggio. Col Carpi si è sbagliato tutto, ma forse la formazione dei Lasagna e dei Castori è l’unica che ha sempre combattutto nonostante le poche frecce nel proprio arco. Modena, non è mica il Matusa di Frosinone, dove può farti gol dal calcio d’angolo il custode del campo.Insomma domenica sarà l’alba di un nuovo giorno o rivedremo quello che c’è stato da Frosinone al Frosinone?

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