• 27 Ottobre 2025

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Udinese-Fiorentina, Felipe si scusa per l’espulsione: “Ho sbagliato, anche se ho giocato con il cuore”

Può andare bene il punto, anche se domenica è stata vanificata una ghiotta opportunità di conquistare l’intera posta in palio e di raggiungere la salvezza virtuale. Va meno bene, anzi è la nota dolente di casa bianconera, il comportamento masochistico di Felipe e anche di Fernandes, proprio nel momento in cui l’Udinese è chiamata ad avere i nervi saldi, a non perdere la testa. Il primo si è fatto cacciare al 32′ della ripresa (si tratta delle decima espulsione in carriera) comportandosi come uno sprovveduto di primo pelo, dando una manata a Radovanovic a gioco fermo, sotto gli occhi dell’arbitro. Per fortuna Gavillucci non ha calcato la mano e di conseguenza nemmeno il giudice sportivo che ieri ha appiedato Felipe per un turno. Fernandes è stato ammonito, ma il portoghese ha rischiato: se l’arbitro (che poi lo ha ammonito) non si fosse accorto del suo fallo di reazione sarebbe stato inchiodato dalla prova televisiva, rischiando tre turni di stop. «Non sono solito utilizzare comportamenti nervosi durante le partite e sento il dovere di scusarmi per il brutto gesto che ho compiuto – ha scritto già domenica Felipe sui social network, scusandosi con tutti, da Radovanovic ai tifosi – Dovevo restare fino all’ultimo minuto in campo e sopratutto mi scuso con tutti i bambini e ragazzi che guardano noi giocatori e ci ammirano come idoli. Non è certo questo il messaggio che deve essere trasmesso. Ho sbagliato, anche se ho giocato con il cuore, con passione e tensione. Ma non può essere una giustificazione, nei momenti di ansia e tensione bisogna comunque riuscire a ragionare e non mancare mai di rispetto a nessuno, tantomeno a chi ci guarda con gli occhi dell’ammirazione». Anche De Canio non ne esce bene. Alcune decisioni iniziali e in corso d’opera fanno discutere. Per esempio quella riguardante l’utilizzo di Badu che non si era ancora ripreso da problemi fisici, tanto che oltre ad avere un rendimento insufficiente nel primo tempo, ha ben presto alzato bandiera bianca nella ripresa. Anche il cambio di Pasquale con Ali Adnan non ci è piaciuto, perché è stato premiato chi non si è allenato per due settimane. Abbiamo condiviso la sua decisione, certo coraggiosa, di non convocare Di Natale contro il Napoli e contro la Sampdoria perché mai si era unito al gruppo nel lavoro settimanale, ma ora ci accorgiamo che la coerenza non rientra nel Dna del nocchiero dei bianconeri. Fa discutere anche la sua scelta di far entrare Heurtaux al 44′ della ripresa e non un attaccante per sperare ancora nel guizzo vincente. Evidentemente De Canio è stato il primo ad accontentarsi del pari. Se si ha paura del Chievo, è giusto soffrire sino in fondo, malgrado l’Udinese abbia un potenziale superiore.

(Fonte: Gazzettino, edizione di Udine)

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