Alla fine sbotta anche Gigi Delneri. Il suo non è un fallo di frustrazione, ma una lamentela verso Serra e i suoi collaboratori che hanno spinto ancora più giù un Verona al solito con evidenti limiti tecnici, caratteriali e, diciamolo pure, con la solita dose di sfortuna. «Non è giusto», attacca Delneri, «ho detto solo all’arbitro che non è giusto, perché d’accordo siamo ultimi e forse è finita per noi, però sullo zero a zero c’era un rigore grande come un casa e poi ha ammonito a vanvera. Risultato? Souprayen e Viviani saranno squalificati e noi ci ritroviamo con un pugno di mosche in mano. Non è giusto perché questi ragazzi meritano una soddisfazione». Delneri colpisce. Per la prima volta da quando è al Verona, appare segnato. Sembra l’ultimo Mandorlini, ovvero quello che aveva capito che non c’era niente da fare. Comincia ad essere così anche il tecnico di Aquileia. «Come all’andata meritavamo di vincere e invece, dai che male che fa. Mi dispiace per i ragazzi. Abbiamo creato occasioni da gol in serie. Il loro portiere ha fatto una parata strepitosa su Pazzini e Wszolek si è presentato solo davanti a lui. Solo nel primo tempo, è una stagione segnata». Delneri poi va a bomba sulla questione Toni. L’attaccante entrato nel secondo tempo e dopo pochi minuti a sua volta sostituito. «Luca all’inizio l’ho portato in panchina per scelta tecnica ed è uscito perché si è fatto male all’adduttore. Non sono ancora così folle da toglierlo dopo appena dieci minuti. Fin dalla vigilia ha avuto qualche problemino, l’abbiamo recuperato e poi purtroppo ha sentito male».Purtroppo sono molti i giocatori che il tecnico non è riuscito a recuperare dal punto di vista tecnico-tattico. Souprayen è il caso emblematico della serata empolese. Ha spinto con coraggio, ma dietro ha mostrato il fianco per il gol di Maccarone ed altre situazioni complicate. «Se facesse alla grande anche la fase difensiva», prosegue Delneri, «allora giocherebbe nel Real Madrid e non nel Verona. Dobbiamo essere più positivi nei giudizi…». Difficile esserlo dopo l’ennesimo tentativo andato a vuoto e con la matematica lì, pronta a condannare la squadra alla serie B. Del resto anche il nazionale polacco ha mostrato come il podismo spesso e, aggiungiamo noi, per fortuna, non abbia ancora avuto la meglio sul gioco del calcio. Correre non basta, bisogna avere tecnica per giocare in serie A e far gol quando ci si trova davanti al portiere. «Wszolek è stato poco lucido, ma lui era stato bravo a crearsele queste occasioni. Lui ha tempi di inserimento unici. Il suo impegno è massimale. In pratica è soltanto cinque mesi che gioca con una certa continuità. È un nazionale polacco e agli Europei secondo me si farà notare. Deve imparare a essere più freddo davanti al portiere avversario, questo sì. Però non vorrei che passasse il messaggio che l’Hellas qui ad Empoli non ha giocato, anzi meritavamo molto di più. Dovevamo vincere. Ripeto sono molto amareggiato perché i ragazzi per l’impegno che hanno messo in campo avrebbero meritato». Delneri sta per imboccare l’uscita della sala stampa e scuote il capo quando gli fanno notare che se il Carpi vincesse col Milan, la retrocessione sarebbe già matematica. «Non penso, noi adesso lavoriamo per fermare il Milan perché questi ragazzi meritano delle soddisfazioni».
(Fonte: L’Arena)