Il Venezia Fc di Joe Tacopina ha emesso un ulteriore comunicato dopo il botta e risposta avvenuto in giornata fra la Figc e il Venezia 1907, che contende e contesta la denominazione ufficiale al club che fa capo al legale statunitense: “Ad ulteriore conferma della legittimità dell’operato della Società Venezia FC – si legge nella nota diffusa – si rende noto che in data 29 febbraio 2016 è intervenuta l’ordinanza, non impugnata, del Tribunale di Venezia il quale ha rigettato il ricorso cautelare presentato dall’Avv. Scarpa Basteri, in proprio e quale Presidente dell’ASD Venezia 1907, finalizzato ad inibire al Venezia FC l’uso del proprio nome e del proprio marchio, condannando altresì i ricorrenti al rimborso delle spese legali sostenute dal Club. Tra i tanti, interessante il passaggio dell’ordinanza in cui il Giudice ha accolto l’eccezione del Venezia FC di decadenza per non uso del marchio azionato dall’avv. Scarpa Basteri (l’ASD Venezia 1907 è stata invece ritenuta non avere diritto di far valere in giudizio detto marchio). Il Venezia FC aveva deciso di non dare risalto a questi favorevoli eventi, per non assecondare la ricerca di visibilità di determinate persone ed associazioni. La società si è vista costretta a tornare sull’argomento solo a seguito dell’ennesimo intollerabile tentativo di dipingere la condotta del Club e dei suoi dirigenti come scorretta, o ancor peggio illecita, e per dar conto ai propri tifosi della realtà dei fatti. Le parole vengono lasciate agli altri”.
Ma non finisce qui, perché la guerra di comunicati registra un ulteriore capitolo con controreplica del Venezia 1907: “Una doverosa replica in ordine al comunicato emesso dal Venezia F.C. in data 6 maggio. Va premesso che si trattava di corrispondenza tra Comitato Regionale Veneto e Venezia 1907, e data l’assenza di riferimenti al Venezia F.C. ed ai suoi dirigenti, il comunicato della predetta società Venezia F.C., che ivi si riscontra, sembra più una “excusatio non petita”… In ogni caso, il provvedimento cui fa cenno il Venezia F.C. emesso il 29 febbraio 2016, è costituito da ordinanza e non da sentenza avente valore di cosa giudicata. Come già noto, a breve verrà introdotto il giudizio di merito, alla presenza di tutti i soggetti coinvolti, che certamente stabilirà la verità dei fatti di questa incresciosa vicenda che non trova eguali in Italia. Una precisazione: il rigetto della richiesta cautelare è stato motivato unicamente dalla eccezione di decadenza sollevata da Venezia F.C. per mancato uso del marchio. Lo stesso marchio che gli attuali dirigenti del Venezia F.C – allora nella medesima veste al FBC Unione Venezia – cercarono di aggiudicarsi presentando un’offerta di acquisto e poi partecipando all’asta per l’aggiudicazione del 7 maggio 2015. Ciò detto, si esprime piena fiducia nell’operato del Curatore fallimentare nominato dal Tribunale di Venezia che ha proceduto alla vendita del marchio, vittima di ingiustificate accuse che si auspica vengano respinte al mittente nei giudizi che seguiranno”.
Il Venezia 1907 non cerca questo tipo di visibilità, chiede solo il rispetto dei propri diritti e delle norme che, si ricorda, sono fatte per essere rispettate, nonché il rispetto nei confronti dei propri tifosi che con passione e costanza sostengono la squadra e la Società.
Ogni ulteriore azione di disturbo sarà valutata nelle sedi competenti.