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Nessuna sorpresa e del resto sarebbe stato strano il contrario. Udinese e Verona stendono tappetini rossi a Carpi e Palermo. Solo che alla fine a ridere sono solo i rosanero, che staccano il pass salvezza, sfruttando anche l’incredibile harakiri della Lega Calcio. Con un paracadute che, di fatto, “obbligava” l’Hellas a perdere per non vedere mandare in fumo 15 milioni.
Udinese-Carpi 1-2 (36′ e 38′ pt Verdi, 36′ st Di Natale) – Primo tempo al piccolo trotto. Parte discretamente l’Udinese, che va due volte vicina al gol con Zapata al 6′ e con Thereau al 32′, ma a passare è il Carpi al 36′ con un rigore assai dubbio: presunto fallo di Felipe su Lasagna e penalità trasformato da Verdi per l’1-0. Un minuto dopo Thereau si fa espellere per proteste, un altro giro di lancette e segna ancora Verdi, che dribbla Danilo e batte Karnezis. Nella ripresa accademia pura e un altro legno di Verdi, in serata di grazia e il gol su rigore per Di Natale, che chiude così in bellezza la sua epopea friulana. Ma le notizie dal Barbera rendono tutto inutile.
Palermo-Verona 3-2 (29′ pt Vazquez, 4′ st Viviani, 7′ st Maresca, 18′ st Gilardino, 40′ st Pisano) – Nessuna sorpresa al Barbera, dopo Gollini colleziona papere prendendo due gol evitabili e commettendo errori marchiani che fanno pensare. Ma, seguendo la logica, era già tutto scritto. Vantaggio rosanero al 29′, con Vazquez che tira della distanza bucando un “disattento” Gollini. A inizio ripresa Viviani rimette apparentemente le cose a posto, firmando al 4′ il gol del pari con uno splendido destro dalla distanza. Ma nessuna preoccupazione: appena tre minuti e Maresca s’inserisce e di testa beffa Gollini, che non fa nulla per evitare che il pallone termini in rete. Il tris di Gilardino arriva al 18′ con un bellissimo colpo di testa su cross di Rispoli, partito in posizione di fuorigioco. Nel finale Pisano di testa segna il 3-2, ma è tutto inutile. La salvezza si colora di rosanero.