VICENZA – Dopo dodici anni finisce a Vicenza l’era di Sergio Cassingena. Il presidente di Finalfa ha ceduto oggi pomeriggio in un noto studio notarile della città il 92% delle quote del club biancorosso ad Alfredo Pastorelli, presidente di Vi.Fin: “Vicenza Calcio spa informa che, nella serata odierna presso lo studio notarile D’Ercole, Vi.Fin. spa ha formalizzato l’esercizio del diritto d’opzione per l’acquisto delle quote di maggioranza riferibili a Finalfa srl pari al 92%. Quanto programmato dalla data di costituzione di Vi.Fin. spa (14.4.2015) ha ottenuto oggi il suo compimento. In qualità di Presidente – ha affermato Alfredo Pastorelli – ringrazio i componenti di Vi.Fin. spa che hanno permesso di portare a termine questa complessa e fondamentale operazione per il futuro del Club: la ristrutturazione del debito, la rateizzazione del debito tributario ed il mantenimento della categoria si sono rivelati passaggi imprescindibili del nostro operato. Ci accingiamo ora, con responsabilità ed orgoglio, a guidare il Vicenza Calcio in un nuovo capitolo della sua centenaria storia”
Il 17 novembre 2004 Cassingena e Nicola Baggio, assistiti dall’attuale presidente del Vicenza da Gian Luigi Polato, avevano acquistato il club a Londra l’acquisto dalla finanziaria inglese Enic. Da quel momento in poi ne sono successe di tutti i colori, con un rapporto sempre più deteriorato con i tifosi e con contestazioni via via più violente. Vi.Fin, con il suo sostegno finanziario che dura dal l’aprile de 2015, ha evitato in due diverse occasioni il crac della società, riuscita nell’impresa salvezza dopo l’arrivo in panchina di Franco Lerda e di Antonio Tesoro nel ruolo di direttore sportivo. Ora la svolta decisiva, con l’uscita di scena della famiglia Cassingena e della Finalfa. Il club, gravato da una pesante situazione debitoria, andrà risanato e sono già allo studio misure precise per ridurre l’esposizione. Più avanti, nonostante le smentite di rito, è previsto l’ingresso in società del padre Savino Tesoro, già proprietario di Lecce e Pro Patria, con una quota di minoranza ancora da definire.