Db Verona 10/05/2015 – campionato di calcio serie A / Chievo Verona-Hellas Verona / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Juanito Gomez
Bandiera, in tutti i sensi. Juanito Gomez riparte a trentun anni. Alla ricerca del tempo perduto e della Serie A. Il Verona l’ha tolto dal mercato prima ancora di cominciare, sicuro punto fermo per la società e per Fabio Pecchia. Uomo di gol, di corsa, ora anche strategico. Perché andrà ad occupare uno dei due posti destinati a chi alle spalle ha un passato di almeno quattro campionati nel club. Non è da tutti, c’è chi quelle caselle le occuperà con giocatori fidelizzati ma non da Serie B e chi li lascerà persino vuote riducendo ancor di più rose già per principio limitate a 18 senior aumentando così le responsabilità degli Under 21. Gomez non si tocca, perché il nuovo Verona ha bisogno anche di un’anima e nessuno come lui può contribuire a dargliela, uomo da 204 presenze e diciassettesimo nella classifica hall time dell’Hellas. Nettamente il numero uno in un organico che il diesse Filippo Fusco sta ridisegnando con buonsenso e scelte pratiche.MATRIMONIO PER LA VITA. Gomez ha altri due anni di contratto, il 7 luglio dell’estate scorsa né firmo in sede uno fino al 2018. Vicino a lui c’era Riccardo Bigon, all’orizzonte Andrea Mandorlini e un altro campionato di A. Pronto di nuovo a correre su e giù per la fascia sinistra, ad infilarsi in area anche se sempre meno col passo da punta vera e sempre più da uomo di fatica, a prenderla di testa saltando più in alto di tutti perché il brevilineo che entrò per la prima volta nella sede del Verona otto anni fa col tempo nel suo motore ha aggiunto muscoli e uno stacco che una volta non avrebbe mai neanche sognato di immagazzinare. Il contratto di Gomez è uno dei pochi che prevede una riduzione dell’ingaggio in caso di retrocessione. Forse una casualità, facile però da tradurre in un senso di correttezza di fondo di chi sa bene che dal Verona ha anche ricevuto molto e non solo dato. Esaltandosi nel gioco di sacrificio di Mandorlini senza deprimersi in quello di Delneri che gli ha levato spazio. Il Verona è quasi tornato all’antico e lui torna a respirare aria familiare, ha potuto finalmente rialzare la testa, impossessandosi delle sue vecchie certezze anche se ormai non c’era più molto da fare. NON SOLO GOL. Gomez in Serie B sarà un fattore. Quasi un lusso. I numeri parlano chiaro, il Verona ha in tasca un attaccante da doppia cifra senza scomodare Pazzini che a dieci può arrivarci in teoria anche prima della fine dell’andata. Quattordici al primo anno di cadetteria, capocannoniere del Verona che da matricola si fermò alla semifinale dei playoff davanti al Varese di Rolando Maran. Undici la stagione dopo, quella della promozione, quando per i gol aveva quasi l’esclusiva Daniele Cacia. Venticinque in due stagioni, chissà quanti la prossima quando Gomez sul piatto potrà mettere anche la maturità del giocatore consumato e l’orgoglio di chi dell’Hellas sarà chiamato ad essere un leader silenzioso nell’annata più importante, quella in cui il Verona dovrà convivere con le pressioni della favorita d’obbligo e per reggerle ci vorranno spalle forti.UNA FASCIA IN ARRIVO. Gomez dell’Hellas sarà molto probabilmente il capitano. Deciderà Pecchia, sceglierà lo spogliatoio, ma l’indirizzo è chiaro. Logico anche. La fascia al braccio Juanito l’ha sempre messa in occasioni particolari. L’ultima volta nel derby col Chievo, quello d’andata deciso da Pisano e Castro. La prima a La Spezia, nell’anno della promozione in Serie A, quando l’Hellas veniva dal lungo di ritiro di Roma, alla Borghesiana, dopo un periodo non facile e alla ripresa del campionato si presentò con le aggiunte di Sgrigna ed Agostini presi per restringere ancor di più i margini di errore. Il resto è storia recente. Gomez nel frattempo ha aggiunto 89 partite e 12 gol in tre annate di Serie A. Esaltante la prima, buona la seconda, da dimenticare la terza. Quando s’è trattato di ricostruire il Verona non ci ha pensato un attimo il presidente Setti a scegliere le prime pietre. Guardando subito verso Gomez, il più fedele di tutti. Il prossimo Hellas ha bisogno di giocatori così. Di una bandiera vera. E di un capitano che faccia capire a tutti, anche con una sola occhiata, cosa vuol dire giocare nel Verona. Soprattutto nel prossimo.
(Fonte: L’Arena)