Un cocktail di lavoro e sorrisi. Questo è il ritratto di Filippo Fusco, nei primi giorni della sua esperienza veronese. Dai più noti Tinti a D’amico fino agli altri procuratori. Tutti hanno già parlato col dirigente al quale Maurizio Setti ha affidato il compito di dar continuità in campo e fuori dallo stesso al club gialloblù. «Ho trovato un ambiente professionale e con grande voglia di fare» ci ha detto il diesse napoletano, «dobbiamo ricostruire un gruppo di lavoro capace di reggere nei momenti difficili e desideroso di far bene». Ha fortemente voluto al Verona mister Pecchia. «È un ottimo allenatore con grande esperienza, nonostante la giovane età. Vediamo il calcio alla stessa maniera. Ha il profilo giusto». E sia Fusco, che Toni, schierati ai lati di Pecchia durante la presentazione sono sembrati i «complici» ideali per riuscire a mettere a segno il colpo più grosso: tornare subito in A. «Mi è piaciuto» entra nel merito Fusco, «il commento del mister, quando ha detto che non siamo obbligati a vincere, ma dovremo avere la voglia di farlo su tutti i campi. Stiamo cercando giocatori con questo profilo. Interpreti che abbiano queste caratteristiche di volontà e serietà». Fusco intanto è impegnato a piazzare al miglior offerente «Re Artur». Ionita, che fu pescato in Svizzera da Sogliano, è diventato uno dei centrocampisti più ricercati nel torneo italiano e non solo. In ordine rigorosamente cronologico si sono avvicinati a lui: Bologna, Napoli, Juventus e perfino lo Swansea di Guidolin.«È un giocatore» ci racconta Fusco, «che ha fatto molto bene nelle due ultime stagioni. Sa far gol con una certa facilità. Valuteremo insieme al ragazzo e al suo agente, quale sarà la destinazione a lui più gradita, per essere protagonista anche nella prossima stagione». A proposito di valutazione, lo Swansea sarebbe spuntato anche per l’eccessiva voglia di realizzazione sul moldavo che ad agosto compirà 26 anni. Sei milioni di euro la cifra che vorrebbe portare a casa l’Hellas. Un prezzo non scandaloso, ma sicuramente un po’ elevato per il mercato italiano e per il campionato che, comunque, si è chiuso con una retrocessione, è bene mai dimenticarlo.«Non voglio parlare di cifre, è il mercato che determina il prezzo. Se ha molte richieste, qualcosa vorrà pure dire. L’importante che sia una sistemazione adeguata per il ragazzo e conveniente per il Verona».Da un pezzo pregiato ad un altro: Pierluigi Gollini. «Lui è un patrimonio del Verona e del calcio italiano visto che ha già esordito con l’Under azzurra. È un giocatore da tutelare, ha un grande futuro davanti a se. Vedremo che offerte arriveranno e valuteremo insieme. A portieri, questa squadra mi sembra che sia più che a posto, fra quelli che ha e quelli che ritorneranno alla base». Fusco sorride molto. Non lo preoccupa la spending Review annunciata dal patron Setti. Tanto che ha in pratica tolto dal mercato Giampaolo Pazzini: «Mah, tolto dal mercato…», tira un bel sospiro Fusco «in realtà non è mai stato messo in vendita. È un calciatore che ha manifestato la volontà di rimanere a Verona. È un atteggiamento che va elogiato visto che ha giocato in serie B credo, dodici anni fa con l’Atalanta, vincendo il campionato. È un segnale importante per noi. Sarà un valore aggiunto». In entrata l’unico affare concluso anche se probabilmente toccherà alle visite mediche dare l’ultimo responso è Franco Zuculini, ventiseienne argentino che si rotto il ginocchio nel 2015 con il Carpi ed è rientrato proprio nella gara Bologna Verona dell’aprile scorso.«È un calciatore che in serie B ha fatto benissimo sotto il punto di vista dell’aggressività e della corsa non è secondo a nessuno. Non so se verrà con noi, perchè va in scadenza il 30 giugno. Certo sarebbe un profilo interessante per l’Hellas». Fusco la mezza bugia l’ha detta, ma va bene ugualmente, perchè se Zuculini è a posto fisicamente sarà lui il primo acquisto della nuova stagione.
(Fonte: L’Arena)