• 29 Dicembre 2025

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Chievo, Sorrentino: “E’ stato Campedelli a rivolermi, mi cercava ad ogni sessione di mercato…”

PALERMO, ITALY – OCTOBER 19: Stefano Sorrentino, goalkeeper of Palermo, reacts during the Serie A match between US Citta di Palermo and AC Cesena at Stadio Renzo Barbera on October 19, 2014 in Palermo, Italy. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Sorriso splendente, camminata sicura e quell’aria alla Brad Pitt in «Bastardi senza gloria» di Quentin Tarantino, che poi fa anche rima con Stefano Sorrentino. Eccolo qui il «cattivo» figliol prodigo del Chievo. «Felice di rivedervi» esce subito in presa alta il portiere gialloblù, «non vedo l’ora di iniziare a lavorare e parare».Come è nato il Sorrentino 2?«Ci siamo inseguiti con il presidente Campedelli o meglio ogni sessione di mercato, lui mi chiedeva se volevo tornare, vorrei ricordarlo a qualcuno. I miei genitori mi hanno insegnato che per fare la croce ci vogliono due bastoni. E se sono qui con un contratto lungo a 37 anni, la colpa non era la mia. Ripeto, con Campedelli ci siamo sempre cercati ed è stato lui a rivolermi».Ai tifosi cosa si sente di dire?«Non me ne sono andato per la curva. Loro devono giudicarmi per quello che faccio in campo, punto e basta. Quello che è stato scritto quando ho accettato il Palermo era falso».A Palermo ha fatto anche l’allenatore?«Ero soltanto il capitano della squadra, punto e basta. Non ho fatto nulla di più che parare e cercare di difendere i miei compagni. Ho difeso gli interessi di tutti noi. Ma quello è il passato non pensiamoci più».Arriva dopo Bizzarri, che ha fatto molto bene…«Albano ha fatto non bene, ma benissimo. Lui è un ottimo portiere, come del resto ce ne sono molti nel campionato italiano. Con l’aiuto di tutti mi reinserirò alla grande, sono molto motivato».Che Chievo ritrova sorrentino?«Migliorato rispetto a quando c’ero io. È cresciuto molto in questi stagioni. L’anno scorso hanno fatto un campionato eccezionale. Sarà dura ripetersi ma non ho paura delle sfide, non vedo l’ora di incominciare».Quale sono le avversarie del Chievo?«Il Chievo».Si spieghi meglio…«Soltanto noi possiamo determinare il nostro futuro in serie A. La nostra è una formazione completa ed esperta. Dobbiamo arrivare al più presto all’obiettivo salvezza».Qual è il segreto del Chievo?«Cambiare poco. Campedelli e gli altri dirigenti hanno sempre avuto idee molto chiare. Hanno sempre mantenuto un’ossatura importante, senza seguire le mode o stravolgere i piani. Sono andati sempre dritti per la loro strada e non si sono mai fatti problemi ad ingaggiare giocatori avanti con l’età».Ritrova Pellissier?«Ritrovo tanti altri vecchi compagni, non solo il grande Sergio. In questi tre anni e mezzo che sono stato lontano dal Chievo, mi sentivo regolarmente con quasi tutti. Conoscerò da vicino Birsa, che l’anno scorso mi ha fatto gol su punizione, devo dire un tiro bellissimo. Al massimo ora me lo farà in allenamento e soprattutto mi auguro che se ne tenga tanti per i portieri avversari».L’obiettivo suo e del Chievo ?«Il mio è quello di continuare a parare, sempre ed il più a lungo possibile. Sono molto felice anche perchè mi sono riavvicinato a casa e posso così rivedere le mie figlie, mentre per la squadra il traguardo dev’essere quello di fare almeno un punto in più rispetto alla passata stagione. Questo gruppo ha le qualità per riuscirci».Parliamo d’Italia e di Europei…«Ho visto poco perchè dovevo dedicare anche del tempo alle mie figlie, alla famiglia. Siamo sempre in giro durante l’anno quindi ho staccato. Qualche spezzone del girone eliminatorio l’ho visto, ma poca cosa. Dall’inizio ho guardato soltanto Italia-Germania, quella si».Buffon e Neuer…«Due grandi portieri, guardando loro c’è sempre molto da imparare, sono i migliori al mondo. Mi dispiace per Gigi perchè se gli azzurri fossero passati avrebbero vinto l’Europeo, ne sono sicuro. Ad una certa età e lo so bene, è dura digerire un ko ai calci di rigore».

(Fonte: L’Arena)

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