• 30 Dicembre 2025

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Verona, Siligardi: “Pecchia ha portato entusiasmo ed idee nuove! E non penso al mercato…”

La voglia grande di tornare a dimostrare il suo valore. Tra giocate di classe, assist e gol, perché quelli Luca Siligardi li ha sempre fatti nella sua carriera. Soprattutto a Livorno, quando proprio in Serie B il fantasista mancino aveva disputato uno dei suoi campionati migliori, pronto a ripetersi anche a Verona che forse deve conoscerlo ancora per davvero. Solo qualche assaggio nella scorsa stagione, 27 presenze con due reti e la sensazione che il vero Siligardi sia un giocatore pronto a scombinare gli equilibri del prossimo campionato: «Dobbiamo resettare tutto quello che è successo nella scorsa annata», racconta lui, «e continuare a lavorare per essere in forma il prima possibile, già per la gara di Coppa Italia».Che cosa rimane della retrocessione?«Un dispiacere grande che ha toccato tutti e che nessuno meritava. Ma ormai è andata così, non dico che bisogna dimenticare perché anche quell’esperienza ci deve servire ma sicuramente questo è un punto zero da cui partire».Che aria si respira oggi?«Il mister ha portato tanto entusiasmo e idee nuove, ce n’era proprio bisogno. Sono fiducioso perchè siamo partiti bene, poi ovviamente sarà soltanto il campo a dire se stiamo andando nella direzione giusta».Per te cosa è cambiato?«Pecchia mi ha messo nuovamente nel mio ruolo naturale, era un po’ che non lo facevo. Amo stare nei tre davanti o agire da trequartista, è quello il mio ruolo, quello che ho sempre fatto. Soprattutto cerca di far uscire al meglio le nostre caratteristiche, credo sia la cosa più importante».L’anno scorso non eri riuscito a farlo?«Ero più sacrificato, soprattutto con Delneri che mi faceva fare il quarto di centrocampo a sinistra. Ogni allenatore ha le sue idee, ci mancherebbe, ma di certo quello non è la posizione dove rendo meglio: il mio ruolo è trequartista o esterno davanti, meglio se a destra per poter rientrare a calciare a rete». Proprio quello che ti sta facendo fare Pecchia.«Ripeto: il mister vuol mettere ognuno nelle condizioni migliori per esprimersi. Poi sta a noi. Io personalmente ho tanta voglia di riscatto».Cosa non si è visto ancora a Verona di Luca Siligardi?«Voglio tornare quello di Livorno, l’anno scorso è stato difficile per me e per tutta la squadra. Devo dimostrare di nuovo quello che valgo. Tornare il giocatore dei tempi di Livorno. Credo che questo possa essere l’anno buono».Che momento è per la carriera di Luca Siligardi?«Credo sia un momento determinante, far bene probabilmente vorrebbe dire tornare in A con il Verona. Credo sia la categoria giusta per questa squadra e ho voglio di giocarmela anch’io dopo l’assaggio della scorsa annata. Ho voglia di tornare quello di prima e far vedere cosa so fare».In queste settimane si è parlato di te anche in ottica mercato.«Gli interessamenti di altre società fanno piacere ma non ho mai pensato nemmeno per un momento di andarmene. La fiducia del mister e del direttore non possono che darmi ancora più carica in vista del prossimo campionato. Voglio cercare di riscattarmi, e voglio farlo solamente con la maglia del Verona». La Serie B l’hai già vinta, cosa non può mancare?«La grinta e la concentrazione, non devi mai abbassare la guardia. In B ogni partita è una battaglia e il campionato non ti permette mai di rilassarti perché è lunghissimo e senza sosta. Non si deve mai mollare niente, dalla prima all’ultima giornata».Quali pensi che siano le vostre rivali più attrezzate per la promozione?«In tante si stanno muovendo bene, oltre alle altre retrocesse Carpi e Frosinone dico Spezia, Cesena, Bari… Ce n’è parecchie pronte a dare fastidio. Noi siamo il Verona però: non possiamo temere nessuno anche se bisogna avere grande rispetto per tutti soprattutto perché chiunque affronterà l’Hellas lo farà col coltello fra i denti». Il tuo rapporto con la città?«Stupendo, Verona mi piace tantissimo. Il centro lo vivo poco perché risiedo a Peschiera, che conoscevo e frequentavo già prima di venire a giocare qui. È uno spettacolo di città e la squadra non è da meno. Vediamo di tornare a festeggiare insieme».

(Fonte: L’Arena)

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