Concentratissimo. Il Verona sta sempre di più assorbendo Federico Viviani, lontano da un mercato che continua a pensare a lui ma non ancora così intensamente da far nascere una vera trattativa. La strategia dell’Hellas è sottile, aperta nei confronti di eventuali pretendenti davanti ad un’offerta davvero di spessore ma allo stesso tempo determinata a tenersi Viviani, che della prossima Serie B se al massimo del potenziale può risultare davvero un fattore devastante. Chiaro agli occhi di tutti, da Fusco a Pecchia, così come è sempre più chiaro a Viviani che far parte di una squadra coi fiocchi, destinata a giocare molto la palla e ad esaltare così le sue doti di fine palleggiatore, non può che giovare alla sua carriera finora troppe volte rallentata da contrattempi vari. FACCIA GIUSTA. Il ritiro di Storo, più di quello di Racines, ha testimoniato il desiderio di Viviani di diventare il faro dell’Hellas, anche se il suo agente Giampiero Pocetta continua a strizzare l’occhio a piazze di Serie A che guardano verso Verona ma per la verità anche e soprattutto da altre parti. La Sampdoria ha scelto Cigarini, il Bologna per sostituire Diawara pensa ad Acquah dopo aver ricevuto il no di Dzemaili ed ha in testa pure Barreto, al Torino piace soprattutto Valdifiori anche se il Napoli per ora ne ha bloccato la cessione su precisa richiesta di Maurizio Sarri, il Cagliari ha puntato molte energie su Inler campione d’Inghilterra col Leicester. Viviani piace a tutti ma nessuno s’è mai fatto avanti davvero. E al Verona uno scenario così non dispiace affatto.MOMENTO DECISIVO. La fine dei ritiri segna lo spartiacque fra un mercato finora sonnolento e trattative da ora in avanti per forza più svelte e concrete. La più attenta verso Viviani è il Torino, che in rosa ha già suoi vecchi compagni di Under 21 fra Zappacosta, Baselli, Benassi e Belotti alla base di un progetto incentrato sui giovani tanto voluto dal presidente Urbano Cairo. La prospettiva è allettante, il Toro di Mihajlovic guarda anche all’Europa e non vorrebbe accontentarsi di obiettivi minimali. Una potenziale tentazione per Viviani, per qualità e talento nettamente giocatore da Serie A anche se frenato all’Hellas da numerosi problemi fisici che a prima vista potrebbero anche bloccare le intenzioni di chi preferirebbe invece andare sul sicuro. ALTRI PIEDI BUONI. A centrocampo il Verona, in entrata, capirà presto le intenzioni dell’Inter che ha portato in tournée in America e fatto giocare parecchio Daniel Bessa, giocatore di Fusco nell’anno della promozione a Bologna sul quale, però, c’è anche l’Empoli. Bessa chiuderebbe il cerchio delle mezzali ma all’occorrenza potrebbe sistemarsi anche in regia, regno incontrastato proprio di Viviani di cui l’italo-brasiliano potrebbe diventare perfetta spalla insieme a Fossati e Greco in un reparto dagli altissimi contenuti tecnici. NUOVA VITA. La stagione di Viviani è stata negativa, bloccato prima dalla pubalgia e poi da un infortunio alla caviglia destra che gli hanno impedito di giocare con regolarità in una squadra alla fine retrocessa nel primo vero campionato di Serie A della sua vita calcistica. Strategica la prossima puntata, a 24 anni Viviani dovrà fare la scelta giusta. Trovando una società che gli dia responsabilità e un posto fisso che gli assicuri più delle 19 presenze dell’anno scorso, biglietto da visita non del tutto soddisfacente agli occhi di chi dovrebbe versare un bel po’ di soldi per prenderlo. Viviani ha altri quattro anni di contratto con l’Hellas, che fece uno sforzo da quattro milioni di euro per strapparlo al Palermo e acquistarlo dalla Roma. Un investimento per tutti da dieci e lode, condiviso anche da Viviani che sposò in pieno il disegno di Setti. Adesso all’orizzonte ce n’è un altro, quello di riportare l’Hellas in Serie A. «Faccio affidamento su di lui», ha sempre detto Pecchia, che sta costruendo il Verona proprio attorno ad uno dei pochi veri registi giovani in circolazione. Merce rara, quindi non proprio a prezzo di saldo. «Un patrimonio nostro e di tutto il calcio italiano», l’appropriata definizione del ds Fusco.
(Fonte: L’Arena)