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E venne il giorno della prima medaglia del Veneto alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. È arrivata nel ciclismo su pista grazie al veronese di Isola della Scala Elia Viviani, uno dei favoriti nella prova omnium che ha saputo scacciare l’incubo di Londra 2012 mettendo dietro uno dopo l’altro tutti gli avversari, a cominciare dal grande rivale Marc Cavendish. È così, quattro anni dopo il beffardo sesto posto nella city che pareva aver ucciso un sogno, Viviani è d’oro e si riprende con gli interessi quanto perso lungo il percorso. Cancellando pure quanto accaduto cinque mesi fa, sempre nella maledetta Londra, con il quarto posto ai Mondiali che pareva farlo ripiombare nel tunnel. Alle 23.16, nel giorno di Ferragosto, ecco l’urlo che squarcia Rio, dopo una gara condotta sempre da protagonista, sempre una spanna avanti alla concorrenza nonostante una caduta che ha fatto trattenere il fiato all’Italia intera: “Si è rifatto con gli interessi di quanto accaduto a Londra – spiega il ct Marco Villa – Elia è stato bravissimo, perfetto in ogni passaggio. Quando è caduto mi sono venuti i brividi, ho pensato che fosse una maledizione, anche perché era accaduto a Melbourne e si era scheggiato il bacino. Per fortuna alla fine è andato tutto bene, è andata come doveva andare”. E lui, Elia il grande, che a 27 anni sale finalmente sul tetto del mondo. Complimenti sinceri.