Antonio Caracciolo si presenta così: «È vero sono stato molto vicino al Chievo, ma il mercato è strano. Il Verona ha avuto il guizzo giusto ed ora sono qui. Felice di essere all’Hellas». L’ex difensore bresciano è stato rapido e conciso, un po’ come dovrebbe essere il proprio atteggiamento in campo. Il Verona aveva bisogno di un centrale così. Nel fisico ricorda Mimmo Maietta. Meno veloce e meno tecnico forse dell’ex capitano della promozione dei gialloblù dalla B alla serie A- la fascia se la divideva con Ceccarelli- Caracciolo però è più fisico e più tignoso nell’uno contro uno, rispetto all’attuale marcatore del Bologna. Fusco e Pecchia credono molto in lui, visto che lo hanno fortemente voluto e con l’Hellas ha firmato un contratto triennale.«In queste ultime stagioni» ha proseguito Caracciolo, «sono maturato molto sotto l’aspetto mentale. Devo migliorare un po’ dal punto di vista della tecnica. L’anno scorso ho fatto due gol e sono stato vicino a fare rete in altrettante occasioni. Verona è un punto di partenza, perché la società è ambiziosa e quindi bisogna metterci tanto del proprio, devo cercare di stare sul pezzo e non mollare mai». È innegabile che mister Pecchia punti molto sull’ex genoano che rivela un particolare del suo recente passato: «ero in comproprietà fra Genoa e Brescia. Dentro la busta nessuna delle due società aveva messo qualcosa. Tornai di proprietà del Brescia, ma mi misero fuori rosa. Non mollai e alla fine mi reintegrarono. Da lì in poi ho messo insieme un’ottantina di gare. Sono riuscito a trasformare un’esperienza negativa in un trampolino di lancio ed ora sono qua, molto carico». Caracciolo era divenuto perfino il capitano delle rondinelle:«So che il mio trasferimento non stato apprezzato dai tifosi del Brescia ma questo è il calcio, sono contento della scelta fatta. Ringrazio il club lombardo che mi ha fatto crescere molto, se sono diventato l’Antonio Caracciolo di oggi lo devo anche al percorso intrapreso in biancoblù, ma ora testa al Verona». L’obiettivo della stagione? è stata forse la domanda più ricorrente in conferenza stampa per il neo gialloblù. «È il quarto anno che faccio il torneo cadetto» ha ricordato il difensore sardo , «ci sono sempre sorprese all’interno del campionato, la differenza la fa il gruppo e i tifosi, tutti insieme. Ci sono tante aspettative, perché il Verona, come Carpi e Frosinone, arrivano dalla Serie A. Perciò dobbiamo essere uniti, il nostro obiettivo è di creare mentalità, andare in campo e vincere più partite possibili, quando sarà chiamato in campo darò il massimo». Caracciolo ha come amico del cuore l’omonimo, che a Brescia tutto conoscono come l’Airone: Andrea Caracciolo. Quest’ultimo ha sempre avuto un feeling particolare col gol. «Lui è un grande attaccante, ma in serie B ci sono ottime punte, bisogna sempre restare concentrati». Nesta, Maldini e Thiago Silva, sono stati gli idoli giovanili di questo difensore di 27 anni con 83 chili distribuiti in 185 centimetri. Guardando gli allenamenti si vede che Pecchia ha già investito Caracciolo del ruolo di ministro della difesa.«Anche se per poco, il mister l’ho conosciuto a Gubbio due anni fa, l’ho trovato a Verona molto carico e con voglia di stupire. Trasmette tanto entusiasmo in campo e si comporta allo stesso modo con tutti, anche lui contribuisce a creare il gruppo. È fantastico, mi sto integrando bene. Ho avuto esperienze di spogliatoi in cui ci si trova per l’allenamento e poi ognuno per la sua strada, ma al Verona si cerca tutti di darsi una mano a vicenda, partendo da Pazzini, Pisano, Coppola e tutti gli altri.
(Fonte: L’Arena)