Queste alcune dichiarazioni rilasciate dal tecnico Franco Lerda nel corso della conferenza stampa di presentazione della sfida contro il Latina.
“…Si va a Latina per i tre punti, l’obiettivo è quello. Poi ci sono anche gli avversari che si presentano come un’ottima squadra. Se ad inizio campionato mi avessero detto che il Latina poteva trovarsi alla penultima giornata invischiato in una situazione di classifica di questo tipo non ci avrei creduto. Al di là di loro quello che conta è che il Vicenza faccia la sua gara pensando che è necessario finire bene questo campionato. Nessuno ci regala nulla e come ho sempre detto ai ragazzi dovremmo dare il massimo. Le partite possono essere figlie di tante situazioni ma ci siamo preparati bene…”.
“…Il discorso non deve essere legato al concetto di salvezza ma a quello di fare sempre il massimo come squadra. L’obiettivo della salvezza va sopra ogni cosa ma io devo cercare di guardare anche oltre, di continuare a fare quello che abbiamo fatto sino adesso. Dobbiamo dare seguito con un atteggiamento e una mentalità importanti. Non dobbiamo sbagliare l’approccio, non possiamo sbagliare quelle cose che abbiamo dimostrato di saper fare…”.
“…Sono concentrato sulla squadra che andremo ad incontrare, a livello individuale è forte. Ho visto i ragazzi concentrati, attenti, applicati. Non voglio pensare a nessun tipo di appagamento, il percorso compiuto è stato molto significativo e nessuno in questa fase ci ha regalato nulla. Non dobbiamo mollare un centimetro, questa è una regola chiara, la base. E’ inevitabile che il risultato è figlio di tante situazioni ma dovrà essere l’avversario a dimostrarsi più bravo di noi…”.
“…Vediamo di finire bene il campionato. La media punti della squadra è importante, sono entrato in corsa, non è stato affatto semplice ma se siamo qui significa che abbiamo sbagliato tutti poco, è stata una performance notevole. Anche i ragazzi che sono stati interpreti di questa fase di assoluto spessore conservano a titolo personale delle motivazioni. Quello che mi dispiace è che siamo stati corti all’inizio come alla fine a livello di panchina. Siamo sempre dodici, tredici, quindici…”.
“…A Vicenza si può fare un buon calcio, c’è una tifoseria importante e passionale, c’è cultura sportiva e quella serenità che ti fa lavorare in un certo modo. Sono felice di averne fatto parte e mi auguro di continuare. Certi discorsi avremo modo e tempo di farli….”