BERGAMO, ITALY – SEPTEMBER 20: Eros Pisano of Hellas Verona celebrates after scoring the equalizing goal during the Serie A match between Atalanta BC and Hellas Verona FC at Stadio Atleti Azzurri d’Italia on September 20, 2015 in Bergamo, Italy. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)
Un altro gol a chiudere una stagione da record in cui ha segnato come non aveva mai fatto in Serie A. Ora un premio per aver realizzato il gol più vicino alla fine del triplice fischio nel massimo campionato. Il sorriso di Eros Pisano però si ferma a metà, rimane appena abbozzato perchè nessun riconoscimento può cancellare la delusione di un’annata maledetta. Ha appena ricevuto il premio «Renato Cesarini» come calciatore chein A ha realizzato il gol per eccellenza in «zona Cesarini», con la rete dell’1-1 al minuto 96 e 11′ secondi in Atalanta-Verona.Una delle tante segnate da Pisano, che in per un periodo è stato anche ilmiglior cannoniere del Verona chiudendo a quota cinque gol, appena sotto Toni e Pazzini che ne hanno segnato soltanto uno in più di lui. Ma è anche il giocatore che nel massimo campionato ha segnato di più da palla in attiva senza i rigori, il difensore più prolifico in tutta la A e tra i migliori in Europa, visto che e solo tre difensori hanno segnato più di lui nei cinque maggiori campionati, Sulu del Darmstadt, Fabinho del Monaco e Verhaegh dell’ Augsburg.Pisano, che valore ha questo premio?Ovviamente fa piacere anche se arriva in un momento triste per tutti noi dopo la retrocessione. Essere premiato per il gol arrivato più a ridosso del triplice fischio finale conferma anche la mia voglia di lottare e di crederci fino alla fine, fino a quanto l’arbitro non dice che è davvero finita.È stato così anche con il sogno di riuscire a salvarsi?Certo, per me ma anche per i miei compagni. Personalmente fa proprio parte del mio carattere il non arrendersi mai, ma credo che tutta la squadra abbia dimostrato di provarci fino a quando la matematica non ci ha condannato, ed anche dopo chiudendo con orgoglio il nostro campionato.Per lei è stata una stagione da record per i gol segnatiIn Serie B ero riuscito a farne sei in una stagione a Varese, ma in A non avevo mai segnato così tanto, anzi in tre anni avevo firmato soltanto una rete. Quest’anno è stato davvero incredibile per quanto riguarda la capacità di andare in gol.Ha anche rischiato di essere il capocannoniere dell’Hellas…Le difficoltà nel far gol della squadra dipendevano da tanti fattori, non certo solamente dal reparto offensivo. Tra l’altro Pazzini e Toni sono stati protagonisti di una stagione sfortunata ed hanno subito infortuni che li hanno condizionati a lungo.Parlando proprio di Toni, che effetto fa essergli di fianco nel giorno del suo addio al calcio?Quello che Luca ha fatto nel calcio è sotto gli occhi di tutti, all’inizio era strano trovarsi di fianco ad uno dei campioni che ti aveva fatto gioire davanti alla tv nel Mondiale del 2006 – all’epoca Pisano era stato appena promosso dalla D alla C2 con il Varese – è un grandissimo uomo spogliatoio oltre che un giocatore eccezionale. La partita contro la Juve quando ha dato l’addio al calcio è un ricordo che mi rimarrà dentro a lungo e che mi terrò stretto.A mente fredda cosa pensa di questa stagione?Il dispiacere è grande e rimane tanto amaro in bocca. È stato un campionato pazzesco per come è finito, nessuno di noi l’avrebbe immaginato così.Quanta sfortuna e quante colpe?Impossibile fare percentuali, quando ci sono annate del genere una cosa tira l’altra. Sicuramente la sfortuna ha giocato un ruolo importante, ma noi abbiamo sbagliato alcune partite decisive che non dovevamo fallire.Quella che le ha dato più fastidio?Sicuramente non dovevamo sbagliare con il Frosinone sia all’andata che al ritorno, come con il Carpi, ma credo che il momento decisivo sia stato la sconfitta contro la Samp al Bentegodi, in dieci minuti abbiamo buttato via la partita. È già tempo di pensare al futuro, quello di Eros Pisano dove sarà?È ancora troppo presto e non ho ancora parlato con nessuno, prima era giusto provare a finire con dignità.A Palermo è riuscito a chiudere con un gol…Per me era una partita importante, lì ho trascorso parecchio tempo tra alti e bassi, ci tenevo a fare bene ed anche a far gol. Anche se rimane una magra consolazione per quanto è successo quest’anno.Rimarrà per provare a cancellare questa delusione?A Verona sto benissimo, sono stato accolto con un affetto che non mi sarei mai aspettato. Questa gente è unica e qui ho passato un anno e mezzo importante, come calciatore ma anche come persona. Ringrazierò sempre i tifosi ed il presidente per questo. Non saranno forse le parole di un addio?Ripeto, devo ancora parlare con la società. Ho un altro anno di contratto ma è ancora tutto da decidere, il mercato a volte può riservare sorprese e risvolti che non si potevano prevedere.
(Fonte: L’Arena)