• 27 Dicembre 2025

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Vicenza-Perugia, Giacomelli: “Spero di esserci venerdì per salutare al meglio i tifosi!”

Il campionato del Vicenza si era aperto nel segno di Stefano Giacomelli, autore del gol-vittoria su rigore alla prima di campionato a Modena; a tirare le somme, i tre punti decisivi per la salvezza sono arrivati ancora da lui, grazie alla rete del 2-1 sull’Entella. Il lieto fine, per un umbro doc nato a Spoleto e folignese d’adozione, sarebbe quello di poter festeggiare davanti al pubblico del Menti affrontando il Perugia in una sorta di derby personale. Tutto dipende però da quella maledetta caviglia destra, tormento assillante ormai da molto tempo, che lo ha costretto a saltare la settimana scorsa l’ultima trasferta a Latina.Giacomelli, come sta? La caviglia le consentirà di salutare i tifosi venerdì sera?Ci spero proprio. Dopo una settimana di riposo, il dolore è molto diminuito e ho dato la mia disponibilità. Deciderà il tecnico se farmi giocare dall’inizio o solo nel finale, come purtroppo ormai è diventata mia abitudine, ma ci terrei molto a chiudere con un’altra presenza al Menti questo campionato.Contro il Perugia, all’andata, proprio lei aveva segnato alla fine un gol bello e decisivo.Per me è una partita sempre particolare per centomila motivi, prima di tutto proprio perché sono umbro. A Perugia è finita benissimo, meglio di così non poteva andare, ma adesso sarà bello affrontare questo incontro con molta più serenità, a salvezza finalmente acquisita.È arrivata una salvezza che ad un certo punto sembrava molto difficile…Sì, ma noi ci abbiamo sempre creduto, e posso dire con certezza che è stata meritata, ottenuta dando tutto quello che avevamo. Certo, eravamo partiti con altre speranze, magari sapendo di non poter ripetere lo straordinario ultimo campionato ma convinti di poter dire la nostra. Peccato esserci ritrovati sul fondo della classifica; a quel punto riuscire a risollevarci come abbiamo fatto nelle ultime dieci partite è stato un mezzo miracolo e ne dobbiamo essere orgogliosi. Anche a livello personale è stata una stagione molto intensa. Se dovesse scegliere il ricordo più bello? Sicuramente il gol con l’Entella: venivo da due mesi del cavolo, con questa caviglia che non mi dava tregua, non vedevo via d’uscita. Poter esultare alla fine sotto la curva sud è stata una vera liberazione, non sono riuscito a contenere le lacrime: è stata una delle più grandi emozioni nella mia carriera.E quello che vorrebbe cancellare, invece?I due rigori sbagliati, e ovviamente questo infortunio alla caviglia. Quest’estate ci lavorerò a fondo, con riposo, terapie ed esercizi mirati, perché voglio arrivare al prossimo campionato pronto e senza più problemi.Il pubblico del Menti per lei si scalda: spesso la applaude, a volte la fischia. Le pesano queste “attenzioni particolari”?No, le prendo come attestati di stima nei miei confronti: i tifosi si aspettano molto da me perché credono che possa essere un giocatore importante, quindi è giusto che io mi assuma questa responsabilità. Certo, i fischi non piacciono a nessuno, ma vanno accettati come stimolo; e quando l’intero stadio ti applaude è una soddisfazione impagabile…Lei ha avuto un ottimo rapporto sia con Marino, sia con Lerda. In che cosa si assomigliano e in che cosa sono diversi?Direi che fondamentalmente sono due allenatori molto diversi. Io sarò sempre grato a Marino perché grazie a lui, in un anno e mezzo, ho imparato e sono cresciuto molto. Lerda ha avuto però grandi meriti: è arrivato in punta di piedi, con tanta voglia di riscatto anche personale, ci ha dato le indicazioni giuste per affrontare al meglio questo finale, e i risultati dimostrano quanto abbia lavorato bene in una situazione difficile. Merita davvero molti complimenti.L’estate scorsa i tifosi hanno trepidato per la sua conferma. Si aspetta di vivere mesi agitati di qui a poco?Quello del calciomercato è sempre un periodo strano, ci sono voci che si rincorrono e inevitabilmente sarà ancora così. Io credo di aver dimostrato con i fatti quanto ci tengo alla maglia del Vicenza: non so quello che succederà, ma non sarò certo io a chiedere di andarmene, perché ormai mi sento biancorosso.

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