• 28 Dicembre 2025

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Verona, Simoni: “Pecchia? Per lui è arrivato il momento giusto per tornare in pista”

CESENA, ITALY – NOVEMBER 30: Luigi Simoni head coach of AS Gubbio looks on during the TIM Cup match between AC Cesena and AS Gubbio at Dino Manuzzi Stadium on November 30, 2011 in Cesena, Italy. (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

«Fabio Pecchia allenerà l’Hellas? Mi date una bella notizia». Gigi Simoni, del prossimo tecnico gialloblù, è stato il mentore e il maestro: «Il rapporto che abbiamo è quello di un padre con un figlio. Ma avere un legame forte e sincero con lui non è difficile: stiamo parlando di un ragazzo di grande intelligenza. E adesso, dopo tre anni in cui ha fatto notevoli esperienze, è pronto a rimettersi in corsa». Manca, per definire il passaggio di Pecchia al Verona, il nulla osta di Rafa Benitez, che l’ha avuto come vice al Napoli, al Real Madrid e al Newcastle. Ancora un fine settimana per un ultimo colloquio con lo spagnolo, rimasto nel ruolo di manager nel club inglese. Una volta avuto il suo assenso – che non appare, peraltro, in dubbio – ci sarà la formalizzazione dell’accordo che porterà Pecchia al timone dell’Hellas per la prossima stagione, mentre Filippo Fusco sarà, del Verona, il nuovo direttore sportivo. Simoni, ora presidente della Cremonese dopo una lunga carriera in panchina, garantisce per lui. Simoni, qual è la maggiore qualità di Pecchia? «Ha una profonda cultura e questo lo aiuta nelle relazioni con le persone. Una dote che appartiene a pochi allenatori, già. Vi assicuro che non è cosa da sottovalutare, da ritenere secondaria. Gli anni passati al fianco di Benitez, inoltre ne hanno senza dubbio ampliato il bagaglio di conoscenze. Sono andato a trovarlo a Madrid, nel periodo in cui è stato nello staff del Real: mi ha mostrato un mondo. Per lui è arrivato il momento giusto per tornare in pista». Lei fu il primo a dargli quest’opportunità, al Gubbio, nel 2011, ma non finì bene… «Venne esonerato. La decisione la prese la società, però fui io, che ero il direttore tecnico, a comunicargli la scelta (proprio Simoni gli subentrò, nda). Era la sua prima volta come allenatore, la situazione non era semplice e comunque adesso troverà un contesto differente». Il Verona ha come obiettivo la promozione in A. Lei ne ha colte sette da tecnico. Che consigli si sente di dare a Pecchia? «Lo chiamerò prima che cominci il campionato. Servono giocatori dalle spiccate capacità agonistiche, più ancora che tecniche. In B la corsa e il sacrificio sono le chiavi per vincere. Insieme a un aspetto che è fondamentale a tutti i livelli, ma che fra i cadetti, in un campionato così lungo, è ancora più rilevante: parlo dell’unità del gruppo». Quanto a corsa, allora, ci vorrebbe il Pecchia calciatore, che lei ha avuto con sé al Napoli e al Siena… «Farebbe comodo, tanto più che non era certo un calciatore soltanto di fatica. La tecnica non gli è mai mancata, come pure la capacità di segnare gol pesanti. Ecco: avesse a disposizione qualche giocatore con le sue caratteristiche il suo lavoro risulterebbe più agevole». Dicevamo: sette promozioni dalla B alla A per lei. L’ultima ottenuta nel 2003 con l’Ancona. Come si vince un campionato così, soprattutto quando si viene da una retrocessione come quella vissuta dal Verona? «Non ci si deve mai scoraggiare. Buoni giovani e uomini navigati costituiscono la corretta miscela per ottenere un rendimento di spessore. La differenza rispetto alla Serie A è marcatissima e questa è una delle prime cose da ricordare. Pazienza e costanza aiutano. Auguri a Fabio».

(Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Verona)

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