Prima le grandi questioni, poi il resto. Il Verona ha in casa giocatori forti e soprattutto costosi, potenziali fuoriclasse per la B che però mal digerisce gente certi ingaggi. La selezione iniziale partirà dall’alto, magari dopo il faccia a faccia col presidente Setti. Al di là delle motivazioni c’è un bilancio da rispettare e valutazioni da approfondire. All’Hellas resterà solo chi dimostrerà di avere testa e motivazioni giuste. Certe cessioni da plusvalenza sicura, vedi quelle di Ionita, Gollini ed Helander, sono già state messe in preventivo. Le altre restano in sospeso, ma comunque probabili. Al di là di ogni legge di mercato.LA VIA EMILIA. Il Bologna non ha bisogno di un centrale di difesa, ma Riccardo Bigon che a Bologna s’è appena insediato non può non essere attratto dall’idea di riprendersi Helander che lui stesso aveva portato a Verona. Pagato poco, Helander è fra i big uno di quelli che ha mercato anche all’estero. Inghilterra in primis. Di posto nel Bologna ora non ce n’è, visto anche il rientro sicuro di Cherubin dall’Atalanta, ma per Helander lo spazio si può anche ritagliare. Magari dirottando altrove, anche a Verona, il ventitreenne Marios Oikonomou che Fusco prese due anni fa dal Cagliari. Titolare in Serie B e con un contratto fino al 2020, Oikonomou viene da una stagione fra campo e panchina, chiuso da Maietta e Gastaldello. È un’idea.NODO D’ATTACCO. Di una punta che possa avvicinarsi ai 20 gol il Verona ha assoluto bisogno. Pazzini sarebbe perfetto, ma il suo ingaggio per quanto immune al salary cup della Serie B non è indifferente alle casse del Verona e all’inevitabile selezione di Setti. Altri quattro anni di un contratto rimasto intatto, senza clausola di rescissione in caso di retrocessione, ad oltre un milione a stagione è un fardello quasi insostenibile per l’Hellas. I quasi 32 di Pazzini possono rappresentare un freno ulteriore, anche se la considerazione del mercato per lui resta bella alta. In Italia e fuori. Questione non facile, di certo più complicata dell’alternativa che Fusco ha sempre a portata di mano. Ogni strada conduce a Daniele Cacia, ex di Hellas e Bologna, legato all’Ascoli da un anno di contratto che non sarebbe in realtà un ostacolo insormontabile. Perché Cacia a Verona tornerebbe anche a piedi.NUMERO QUATTRO. La Fiorentina ha messo gli occhi su Viviani, investimento da quattro milioni di euro della scorsa estate che al Verona ha fruttato ad intermittenza soprattutto a causa dei suoi problemi fisici. Da tempo la Viola cerca un regista italiano giovane. Tempo fa ci provò con Jorginho, prima che passasse al Napoli, adesso ha in testa Viviani che però piace anche al Bologna. Il duello potrebbe presto riguardare pure Ionita, perché la Fiorentina lo voleva anche a gennaio quando era disposta a spendere tre milioni di euro, alla fine rifiutati. Bigon ha apprezzato molto a Verona la duttilità di Ionita, in scadenza a giugno del 2017, perfetto anche per la mediana di Donadoni. La partenza di Viviani è uno scenario concreto, probabilmente in prestito con un diritto di riscatto che permetta almeno di rientrare dalla spesa della passata estate. Sicura invece quella di Ionita, molto meno certa quella di Romulo dopo due anni senza quasi mai giocare. Con l’aggravante di entrare nell’ultima stagione di contratto senza aver quasi mai giocato nelle precedenti due. L’ingaggio è molto simile a quello di Pazzini. E fra uscite ed entrate il Verona, per Romulo, è sotto di tre milioni.DA PORTA A PORTA. Se ne andrà Gigi Gollini, perché l’Hellas l’ha inserito nella lista delle cessioni necessarie e perché da Under 21 fa comodo visto che libera un posto nella lista dei 25 senior. La Fiorentina s’è da tempo messa in moto, cercando di anticipare la concorrenza. Operazione riuscita, secondo lo stile di Corvino che della Viola è appena diventato direttore generale e che non ha dimenticato quel bambino così bravo in porta che aveva nelle giovanili, prima che glielo rubasse il Manchester United.
(Fonte: L’Arena)