• 28 Dicembre 2025

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Mercato Verona, Bigon: “L’Hellas ha due-tre ragazzi interessanti per il mio Bologna…”

Il Bologna sta già guardando verso Verona. Riccardo Bigon non ne ha nemmeno bisogno, dopo un anno vissuto a Peschiera da diesse dell’Hellas, ma se qualche dubbio poteva rimanere ci ha pensato proprio lui a cancellarli tutti. «Sicuramente due o tre ragazzi interessanti il Verona li ha», le parole testuali di Bigon a precisa domanda, ieri in tarda mattinata durante la sua presentazione, a Bologna, da nuovo uomo-mercato. «Non posso negarlo, ci sono giocatori che conosco bene. Compresa la loro vita e il loro carattere, componenti fondamentali per uno che fa il mio lavoro di direttore sportivo. Tutto dipenderà però dai ruoli in cui c’è uno spazio tecnico, la necessità e la possibilità economica di fare certe operazioni», il quadro di Bigon, che a Verona ha consegnato un giovane interessante come Filip Helander ed un talento di sicuro avvenire come Viviani. A buon mercato uno, spendendo quattro milioni l’altro. Al Bologna piace Ionita, tuttofare gradito a Donadoni che fra le sue priorità ha per ora quella dell’attaccante esterno che possa anche agire da seconda punta. Per Helander in questo momento al Bologna non c’è spazio, considerato anche il rientro di Cherubin dall’Atalanta, ma Maietta ha ormai 34 anni e nemmeno Gastaldello è più un giovincello. «Non posso dire che nascerà un asse di mercato col Verona – ha puntualizzato Bigon – di sicuro c’è una certa conoscenza da parte mia di tanti ragazzi. Vedremo poi come evolverà il mercato. Il rapporto col presidente Setti è rimasto comunque molto buono, nonostante ci siamo separati. Dobbiamo valutare con attenzione e stare entro determinati parametri. Certi giocatori invece escono da questi paletti». Riferimento a chi come Pazzini e Romulo ha un ingaggio parecchio complicato da sostenere anche per una società come il Bologna. Bigon ha anche confrontato la sua stagione con l’esperienza di Napoli, decisamente più positiva: «Quando arrivai io il Napoli veniva da un tredicesimo posto al primo anno di Serie A, la rosa era facilmente migliorabile. In questo modo è stato possibile crescere con calma, fino a raggiungere dopo sei anni grandi risultati anche se all’inizio la disponibilità economica c’era ma non era così ampia. A Verona è stato diverso, dopo due salvezze consecutive la squadra era ormai al top. Fare meglio era complicato, in più a disposizione ho avuto un anno solo.Una piccola soddisfazione personale l’ho ricevuta anche dopo un’annata così negativa, quando nell’ultima conferenza stampa del presidente Setti, ha dichiarato di essere rimasto contento del mio lavoro. Quasi un paradosso ed un controsenso, ma chi ha vissuto la stagione da dentro sa come è andata davvero. Degli errori, è chiaro, ci sono stati. Verona rimane un grande rammarico, che mi porterò dentro per tutta la vita».

(Fonte: L’Arena)

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