• 28 Dicembre 2025

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Mercato Verona, Zuculini: “Non vedo l’ora di iniziare!”. E sarà ancora 4-3-3 con sprazzi di 4-2-3-1…

Martedì prossimo, 21 giugno, sarà il giorno del «battesimo» in gialloblù di Fabio Pecchia. Alle 15 è prevista, nella sede dell’Hellas in via Belgio, la presentazione del nuovo tecnico del Verona. Pecchia, dopo che è stato reso ufficiale il suo accordo con il club, si è preso del tempo per riordinare le necessarie questioni familiari ed è volato a Madrid, dove ha lasciato la moglie e le figlie, impegnate con le scuole. Lì erano rimaste nel periodo in cui Pecchia si è trasferito in Inghilterra, al seguito di Rafa Benitez, che una volta esonerato dal Real è passato alla guida del Newcastle, in Premiership. Salutato il suo «mentore» in panchina, Pecchia ha intrapreso un’altra strada, e l’ha fatto con il Verona, scelto da Maurizio Setti e supportato da Filippo Fusco. Il neoincaricato direttore sportivo dell’Hellas sta costruendo una squadra che rispecchi il credo tattico di Pecchia ma che, al tempo stesso, tenga conto dell’impostazione che il Verona ha avuto negli ultimi anni, seguendo le caratteristiche degli uomini che già ci sono. Sarà, allora, un Hellas dal volto duplice: dal 4-3-3 al 4-2-3-1, questi gli assetti che l’organico allestito da Fusco potrà interpretare con maggiore naturalezza. Entrambe soluzioni che Pecchia padroneggia e che ritiene affidabili. La prima, impronta che il tecnico del Verona ha adottato nei suoi trascorsi da allenatore in capo, a Gubbio e a Latina. E, allo stesso modo, marchio di fabbrica dell’Hellas con Andrea Mandorlini e, non di rado, schema testato da Gigi Delneri. Tridente aggressivo, quello che ha in mente Pecchia, con gli esterni votati a «entrare» nel campo come punte pure, più che come argini in copertura in mediana, quando non in difesa – atteggiamento tipico del Verona in formato Serie A di Mandorlini –, mentre l’altra pista, il 4-2-3-1, è il lascito degli insegnamenti di Benitez a Pecchia. Il «santone» castigliano ha fatto del modulo con i tre suggeritori alle spalle di un attaccante centrale abile nel dialogo palla a terra una delle tavole della legge del proprio calcio. E i suoi dettami sono valsi come una sorta di lectio magistralis per Pecchia. Che non è, attenzione, un dogmatico, e per questo non ha intenzione di radicalizzarsi attorno a un modulo. L’unico perno da cui non prescinderà è la composizione della linea difensiva, che sarà rigorosamente a quattro. E che, peraltro, appare il reparto del Verona che verrà modificato di meno nel corso del mercato: Pisano a destra, Bianchetti ed Helander centrali, con Albertazzi a sinistra, rappresentano la base da cui ripartire (salvo che non ci siano offerte di rilievo, tali da indurre a delle cessioni). Da lì, a domino, sarà orchestrata l’architettura del prossimo Hellas, Con Pazzini fulcro avanzato e Wszolek, Siligardi e Gomez a sostegno, mentre con Jankovic è avviata la trattativa per arrivare alla risoluzione del contratto in scadenza il 30 giugno 2017. Fusco si è posto un obiettivo: consegnare a Pecchia una rosa che sia completa perlomeno all’80 percento per il via al ritiro di Racines, il 9 luglio. Considerato che nei programmi del Verona non ci sono rivoluzioni, ma aggiustamenti, l’idea non appare utopistica. Di certo già scalpita per cominciare la nuova esperienza in gialloblù Franco Zuculini, che una volta superate le visite mediche firmerà per un anno. Raggiunto telefonicamente dal network Hellas Live, Zuculini dice: «Non vedo l’ora di iniziare. Mi ha contattato il direttore Fusco, una persona con cui ho un grande rapporto. Le mie condizioni fisiche? L’infortunio al ginocchio è superato, il peggio è passato. Del Verona e di Verona mi ha raccontato tutto Mimmo Maietta: mi aiuterà a trovare casa e a inserirmi nella mia nuova città».

(Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Verona)

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