• 29 Dicembre 2025

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Verona, Pisano: “Servirà tanta umiltà, ma abbiamo un solo traguardo in testa…”

C’è mezzo Verona all’Isokinetic di Arbizzano. Magliette sudate, primi test, sorrisi ma anche facce serie. Da una porta spuntano Nicolas e Torregrossa, in un’altra entra Gomez, lì a fianco c’è Greco. Metà pomeriggio, fa caldo. Qualche minuto e arriva Eros Pisano, il difensore più prolifico della Serie A. Tanti cinque gol, anche agli occhi del mercato. Pisano ha tante strade davanti, compresa quella di prolungare con l’Hellas il suo contratto che scade fra un anno. È un’ipotesi, una delle tante. Si vedrà. Le vacanze messicane sono ormai un ricordo, il campionato in fondo non è così lontano. Pisano entra subito in clima partita. «Sono tanto carico, abbiamo tutti parecchia voglia di riscattarci. Specie chi c’era l’anno scorso ed è rimasto. Siamo ancora amareggiati, questa è la verità. La retrocessione è stata ed è tuttora dura da digerire. Adesso però inizia un nuovo capitolo, consapevoli che sarà tutto complicato ma che vogliamo ad ogni costo raggiungere il nostro obiettivo».Sta nascendo una bella squadra…«Il Verona è già competitivo così, non sono io a fare mercato ma qualche altro giocatore penso verrà a darci una mano. Di sicuro l’ossatura è di valore, può sostenere l’impatto anche con la nuova categoria quindi bisogna partire subito con il piede giusto. Servirà l’aiuto di tutta la rosa per andare fino in fondo. Più siamo, meglio è per affrontare un campionato molto lungo e duro».Il mercato sta parlando parecchio di Pisano…«Per adesso sono solo voci, ad oggi io sono un giocatore del Verona. Ho voglia di conoscere bene le idee del mister e tagliare il traguardo che tutti noi abbiamo in testa. A destra non serve nessuno, ci sono già io. Se poi la società deciderà di prendere altri giocatori ben vengano, la sana concorrenza non può che fare bene per alzare la qualità».Può dire quindi già ora che resterà a Verona?«Con il mercato di mezzo non si sa mai, meglio andarci cauti. Ci sono ancora tante trattative in corso, può succedere di tutto. Conta solo il presente adesso. Voglio giocare un altro grande campionato. Servirà tanta umiltà, dovremo tenere il profilo sempre basso, soprattutto cambiare mentalità perché questa non è la Serie A. La nostra testa dovrà essere un’altra, se siamo scesi in un’altra categoria ci sarà stato qualcosa che non ha funzionato. Speriamo alla fine di poter gioire e di dimenticare quel che è stato».L’anno scorso cinque gol, quanti il prossimo?«Segnare è una soddisfazione personale in più, ma non è fondamentale. Questi cinque gol resteranno un bel ricordo na sarà importante piuttosto quanti ne toglierò agli attaccanti avversari. Io devo solo mettermi al servizio della squadra, come tutti lavorare con sacrificio e col desiderio di arrivare lontano. Ragionando passo dopo passo. Questa è la ricetta migliore per ridurre al minimo i margini di errore».Le più forti sulla carta? Il Bari sta costruendo un altro Verona…«Vero, il direttore Sogliano ha preso già Moras e sta seguendo tanti giocatori che sono stati all’Hellas nell’anno della promozione dalla B alla A ma questo in generale è un discorso che non ci deve riguardare. Il Verona deve solo guardarsi dentro, per crescere nel gioco d’insieme e nel gruppo. Ho parlato poco con mister Pecchia, ma mi è bastato per intuire che questo allenatore saprà darci la sua impronta ed una precisa idea di gioco. È una buona mattonella da cui ripartire. Starà a noi poi trasferire in allenamento e in partita i suoi concetti di gioco».Un pensiero alla fascia da capitano l’ha fatto?«Non mi pongo il problema, non importa se il capitano sarò io, Juanito Gomez o un altro. Aver messo al braccio quella fascia è stato un grande onore, non è da tutti i giorni fare il capitano dell’Hellas, dovesse toccare ancora a me lo farò con orgoglio e senso di responsabilità. Fondamentale sarà comunque avere, dal primo all’ultimo, la giusta unità d’intenti e tanta voglia di combattere. Proprio queste sensazioni dovremo provare ogni volta che scenderemo in campo».La fotografia in anticipo della prossima stagione?«Sarà come essere in Serie A in tutto e per tutto. Verona è sempre la stessa, non cambia mai. La passione non può venire meno. La piazza la conosco bene, il contorno trasuda calcio in ogni istante della settimana. Solo in certe lunghe trasferte capiremo di essere capitati in una realtà diversa. Mi auguro per un anno solo»

(Fonte: L’Arena)

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