Il sorriso dice già molto. Campo di Peschiera, le 17.15 in punto. Un quarto d’ora al calcio d’inizio della stagione. Fabio Pecchia guarda quelli con la maglietta gialla. Ci sono anche Zuculini e Ganz, freschi di visite mediche. Ci sono tutti gli altri. Il suo Hellas, a grandi linee. Ha fretta di cominciare Pecchia, di mettere la sua impronta sull’Hellas. Con calma e fermezza. Ad attenderlo un anno intenso, pieno di responsabilità ma anche di potenziale gloria. Adesso è tutto nella sua testa. «Era ora, il momento delle parole è finito. Adesso è giusto cominciare a sudare, a lavorare, a fare calcio. Soprattutto con lo spirito giusto».I primi concetti che vuole trasmettere alla squadra?«Bisogna subito creare i necessari valori e su questo insisterò parecchio. Per fare strada servono un gruppo vero, massima compattezza, tanta umiltà. Con senso di appartenenza e voglia di giocare per il Verona. Dal primo all’ultimo. Su queste basi costruiremo la squadra e la necessaria mentalità vincente».Soddisfatto della rosa?«In Europa e nel mondo ora come ora è veramente impossibile che un allenatore possa partire per il ritiro con tutto l’organico in mano. Siamo a buon punto, sono arrivati giocatori nuovi e abbiamo le idee chiare su quelli che dovranno arrivare. Tutti scelti per le qualità tecniche ma anche e soprattutto perché siamo convinti ci metteranno l’atteggiamento giusto».Che ha detto a Pazzini?«Pazzo deve fare il campione, esattamente quel che ha sempre saputo fare nella sua carriera. Ha dimostrato dimostrato di volere ancora il Verona. Sarà con noi come volevamo, sarà il nostro riferimento. Non c’è molto altro da aggiungere».Gli altri reduci della Serie A?«Non ho la sfera di cristallo, quello che potrà succedere in questi mesi non lo posso sapere. Puntiamo su tutti, anche su Federico Viviani. Quelli che sono qui sono tutti calciatori in cui crediamo fermamente. Ci sono giocatori davvero forti fra chi era al Verona anche l’anno scorso. Adesso devono riprendersi il loro standard migliore di prestazione, cancellare gli incubi. Io li aiuterò, ma sono molto ottimista già in partenza. A tutti quelli a cui ho parlato ho visto le facce che mi auguravo di vedere».C’è un aneddoto legato ad uno dei grandissimi campioni che ha allenato?«Le ultime esperienze al Napoli e al Real Madrid mi hanno soprattutto detto che i campioni di altissimo livello, quelli che hanno raggiunto traguardi straordinari, continuano ad alzare sempre la loro personale asticella. Neanche noi del Verona dovremo mai accontentarci, lo ripeterò ai ragazzi a costo di diventare noioso. Certi esempi ti restano dentro, ti aiutano ad avere sempre maggiore consapevolezza dei propri mezzi. Il teorema vale per tutti».L’attacco è a posto, fra difesa e mediana qualcosa manca…«Lo zoccolo duro c’è, questo è già molto. Abbiamo obiettivi già definiti e molta fiducia nel lavoro della società. Nel suo operato e anche per la tempistica. Faremo interventi oculati, copriremo tutti i ruoli. Non ho dubbi in merito. Il mercato può anche creare disagio agli allenatori, ma la regola esiste non solo per Fabio Pecchia».Qualcuno particolarmente sotto osservazione in ritiro?«Adesso partiamo, tutti insieme. Poi vediamo quel che succede. L’abbiamo già detto, noi non vendiamo nessuno così come sono tutti sul mercato. Chi è dentro questo gruppo mi aspetto faccia di tutto per rimanerci, il 31 agosto tireremo le somme e chiuderemo le porte. Importante adesso è formare il clima migliore possibile. Il resto verrà di conseguenza».
(Fonte: L’Arena)