Ancora incertezza sul suo futuro, ma intanto Leandro Greco cerca di ritagliarsi uno spazio importante nel nuovo Verona di Fabio Pecchia. Il centrocampista gialloblù sta ancora discutendo con la società per un eventuale rinnovo del contratto per capire se resterà o meno all’Hellas, ma il suo pensiero per ora va in unica direzione. «Sinceramente sto pensando solo ad allenarmi, non è retorica ma la realtà» inizia così la sua intervista nel post partita contro il Sudtirol, «chiaro che c’è un discorso contrattuale, se ne sta occupando mio padre con il direttore. Io ho dato la massima disponibilità a rimanere, perché sono contentissimo e sto benissimo a Verona, poi il resto non lo so. Cerco di dare il massimo, non posso fare molto altro». Il messaggio che arrica da Leo è forte e chiaro. Il primo pensiero resta il Verona. Ora va convinto anche il nuovo tecnico. E per Greco c’è a disposizione poco tempo. Correre, sudare, lasciare il segno. Non serve altro.Il tecnico gialloblù lo sta provando nel centrocampo a tre con cui finora a schierato il suo Hellas. «È diverso dal 4-3-3 di Mandorlini, i numeri dicono poco e quello che conta è l’atteggiamento, la differenza la fa come si va in campo». Poi torna sulla passata stagione. «Secondo me l’hanno scorso non avevamo una squadra per fare il 4-4-2» continua Greco, «il modulo lo fa la squadra, i giocatori che si hanno a disposizione. E poi tutto sta alla mentalità che si riesce a creare». In attesa di eventuali sviluppi del mercato sta cercando di convincere l’allenatore a poter contare sulle sue qualità. Greco è giocatore di nobili trascorsi. Ma questa appena iniziata è stagione che azzera tutto. Così va la vita. «Un po’ di esperienza credo di averla e non mi tiro indietro di fronte alle responsabilità di noi più vecchi, ma penso che questa responsabilità vada divisa con il gruppo. Ognuno di noi è responsabile verso questa maglia che abbiamo addosso e verso la città». Che ancora una volta sta dimostrando una passione incredibile con più di ottomila abbonamenti già sottoscritti. «Non avevo dubbi, conosco l’ambiente da un po’ ormai. Quello di Verona è un pubblico straordinario, ora sta a noi trascinare a riportare l’entusiasmo, dobbiamo ripagare quella passione e quell’affetto che anche l’anno scorso ci ha dato fino alla fine».
(Fonte: L’Arena)