Quest’anno la Triestina sa che può contare su un vero e proprio jolly, un giocatore da poter utilizzare ovunque, anche se il suo impiego principale sarà a centrocampo: è l’italo-argentino Guido Sebastian Corteggiano, 29 anni e tanta esperienza maturata nella serie D italiana, avendo totalizzato già 186 presenze in categoria con le maglie di Valle d’Aosta, Borgosesia, Voghera, Rapallobogliasco, Cuneo, Bra e Lecco. Corteggiano ha dimostrato anche un certo senso del gol, visto che in carriera ne ha realizzati 16 (solo lo scorso anno a Lecco ne ha messi a segno 5): una capacità già messa in mostra nell’amichevole di sabato scorso a Treviso, quando ha realizzato il raddoppio dell’Unione al Tenni. Corteggiano, che bilancio si può fare alla fine del ritiro? “Si è lavorato molto duramente, ma siamo contenti perché sappiamo che il lavoro paga e ci servirà per il campionato. Su tutto c’è però la gioia di essere alla Triestina: sono contentissimo, anzi doppiamente contento perché qui ho ritrovato anche qualche amico che conoscevo già”. In passato è stato un jolly capace di giocare in tutti i ruoli: come mai? “Sinceramente non lo so come si è sviluppata questa capacità, è cresciuta con gli anni: i vari allenatori mi hanno utilizzato un po’ dappertutto anche perché sono uno costante, e io sono stato capace di adattarmi a molti ruoli”. Ma quale preferisce? “Ormai per me è uguale. È vero che più di tutto ho fatto il centrocampista e preferisco giocare a sinistra, ma da giovane mi facevo più problemi sul ruolo. Ora per me è importante essere a disposizione del mister”. Parlava di vecchi amici: a Trieste ritrova infatti França e Cecchi. “Sì, con França ho giocato assieme gli ultimi tre anni con Rapallobogliasco, Lecco e Cuneo, e in quest’ultima squadra c’era anche Cecchi. C’è già grande affiatamento con loro, sono ottimi giocatori ma soprattutto belle persone, che poi alla fine è quello che conta veramente”. Tutta gente abituata a vincere campionati, vero? “Si, ma mica è facile, il cammino è sempre in salita, bisogna fare un passo alla volta. Prima di tutto serve il gruppo, è la base di tutto, poi si tratta di crescere tutti assieme giorno per giorno. E speriamo alla fine di essere anche noi lì, a lottare per il vertice. Sarebbe bello con uno stadio così”.
(Fonte: Il Piccolo)