• 31 Dicembre 2025

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Vicenza, saluta il medico Giovanni Ragazzi: “E’ arrivato il momento di chiudere”

È tempo di saluti per una figura di rilievo del Vicenza. Dopo dieci anni, il dottor Giovanni Ragazzi questa sera sarà in panchina per l’ultima volta come medico al seguito della squadra: «Sì, credo sia venuto il momento di chiudere questa esperienza – conferma -. In questo momento sento l’esigenza di ridefinire i miei tempi di vita. Faccio questo lavoro da quindici anni praticamente senza interruzioni, ho 62 anni, ora è giusto ridefinire i miei impegni personali e professionali».Come mai questo passaggio arriva proprio al debutto ufficiale della nuova stagione?In verità avevo già maturato e comunicato questa decisione da tempo. Già il 30 giugno scorso, con la scadenza naturale del mio contratto, la società era informata che non avrei proseguito, tanto è vero che per impegni personali non sono nemmeno andato io a seguire il ritiro. Dopo un paio di incontri con il presidente Pastorelli e il tecnico Lerda, avevo comunque dato la disponibilità a prestare ancora servizio mentre si individuava il mio successore, soprattutto per seguire le situazioni in evoluzione come quelle di Giacomelli, Bellomo, Manfredini, e in queste settimane ovviamente ho impostato con lo staff il percorso terapeutico per gli altri infortuni sopraggiunti. Però adesso, dopo un altro mese di lavoro, credo sia venuto il momento di passare il testimone.In passato altre volte aveva interrotto il suo rapporto con il Vicenza, poi però è sempre tornato. Non ci sarà un altro ripensamento?No, la situazione adesso è diversa. La prima volta avevo onorato il mio contratto annuale, passando poi al Padova; dopo il ritorno nel 2006 ero stato allontanato temporaneamente nel 2012 per diversità di vedute con l’allora tecnico Gigi Cagni; l’anno scorso, invece, alla chiusura del precedente contratto la società aveva inizialmente assunto un altro medico, il dottor Cionfoli, e quando lui si è dimesso mi ha proposto di tornare. Stavolta credo che quella in biancorosso sia un’esperienza definitivamente chiusa. Ora ho altre priorità ed esigenze, ma non escludo in futuro di poter tornare a seguire una squadra di calcio, chissà.Il ricordo più intenso che conserverà di questi molti anni in biancorosso?Ogni giorno è stato speciale, perché da vicentino ho avuto la soddisfazione di lavorare per la squadra che da sempre amo e seguo come tifoso. Professionalmente mi ricorderò in particolare gli infortuni più rari e complessi, che per fortuna si sono risolti positivamente: quello a Guardalben del 2006, quando il portiere per uno scontro in allenamento rischiò la paralisi, e quello a Brighenti dell’anno scorso, durante la partita contro il Como.Conosce il suo successore?No, il Vicenza non mi ha chiesto indicazioni e io non mi sono permesso di darne. Sono certo che sceglieranno per il meglio.Quale situazione troverà il prossimo medico?Per quanto riguarda gli infortuni, ci sono alcune contusioni e alcune lesioni muscolari che sono già in evoluzione, nulla di “straordinario”. Mi conforta essere certo che il futuro responsabile medico potrà collaborare con un’equipe di primordine, composta da professionisti altamente qualificati, che ci vengono invidiati da molte altre società.

(Giornale di Vicenza)

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