Vicenza 30 07 16 VI Stadio Menti amichevole Vicenza vs. Cittadella © Vito T. Galofaro
Il ritiro di luglio è ormai un ricordo quasi lontano. Agosto si è già portato via i sogni delle stelle cadenti, e con oggi se ne va anche l’ultimo scampolo di vacanze. Tra meno di due settimane comincerà il campionato, subito dopo si chiuderà pure il mercato: per il Vicenza è venuto il momento di analizzare la situazione con onestà e pragmatismo, e di mettere subito in atto ciò che serve (e che si può fare) per non farsi trovare impreparati all’appuntamento con la serie B. Perché questa, oggi, è la realtà: il Vicenza attuale non ha un organico in grado di reggere l’impatto con un calendario che in un mese prevede sette partite una dietro l’altra, con l’avvio irto di scogli (Carpi al Menti, Spal in trasferta, Bari in casa e poi due viaggi in tre giorni a Salerno ed Ascoli). Sia chiaro: non si tratta di disfattismo, né c’è l’intenzione di buttare la croce addosso a nessuno. Ma sarebbe irresponsabile fingere di non vedere delle lacune che ad oggi rimangono irrisolte e rischiano di rendere proibitivo l’impatto con il campionato. Nelle ultime settimane lo ha detto più volte, chiaramente e con apprezzabile onestà, lo stesso tecnico Franco Lerda: questo Vicenza ha bisogno di innesti subito pronti, specialmente nel reparto difensivo (ma pure a centrocampo, ci permettiamo di aggiungere), perché in questo momento non ha un numero sufficiente di giocatori, e in aggiunta molti di quelli che ci sono, per diversi motivi, non sono nelle condizioni di rendere al meglio. Magari a novembre Fontanini e Adejo costituiranno una coppia centrale insuperabile, la migliore del campionato. E magari per quell’epoca Rizzo, Signori, Urso e Bellomo garantiranno il perfetto mix di fosforo, tecnica e agonismo in mezzo al campo, mentre davanti Fabinho, Galano e Giacomelli faranno ammattire le difese avversarie, e Raicevic sarà il terrore dei portieri cadetti. E allora, magari, sarà persino un peccato dover lasciare in panchina Vita e Siega in grande spolvero, o lo scalpitante Pinato, chiuso da un D’Elia in stato di grazia.Già, magari. Ma intanto bisogna arrivarci, a novembre. E se andiamo a rileggere i nomi dei giocatori sopra citati, pensando alla loro condizione attuale e a quella che potrebbero ragionevolmente raggiungere da qui a dodici giorni, ci rendiamo conto che ben pochi oggettivamente saranno subito in grado di fare la differenza. Ammesso che nessuno di loro venga ceduto nell’ultimo scampolo di mercato.Buon lavoro e in bocca al lupo allora, di tutto cuore, al tecnico Franco Lerda, al preparatore atletico Marco Bresciani, al nuovo responsabile medico (quando sarà scelto per sostituire il dottor Gianni Ragazzi, il cui contratto è scaduto lo scorso 30 giugno), e al direttore sportivo Antonio Tesoro. Ne avranno bisogno. Sperando che chi ha salvato il Vicenza dal fallimento e ora sta rimettendo i conti in ordine sia nelle condizioni di spendere adesso quel qualcosa in più che pare necessario per non condannare fin da subito la squadra ad un campionato di affannosa rincorsa. Sarebbe un azzardo molto rischioso, per tutti.
(Fonte: Giornale di Vicenza)