BERGAMO, ITALY – SEPTEMBER 20: Eros Pisano of Hellas Verona celebrates after scoring the equalizing goal during the Serie A match between Atalanta BC and Hellas Verona FC at Stadio Atleti Azzurri d’Italia on September 20, 2015 in Bergamo, Italy. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)
Psicologo e innovatore. Eros Pisano si è già fatto un’idea ben precisa di Fabio Pecchia. Pure del nuovo Hellas. Il difensore gialloblù riparte da zero, cancella il passato. annacqua i pensieri negativi, lascia al campo l’ultima parola. Gli altri dicono: Verona favorito. Lui dice: «Il Verona suda, lavora e ha fame». La retrocessione lascia il segno nei cuori e nell’anima. Ma Pisano, abituato a schivare proiettili in trincea, è ragazzo tosto, che non ha paura e che usa il plurale per colorare i sogni di rivincita. «Abbiamo voglia di regalare qualcosa di grande alla nostra gente. Siamo circondati da persone speciali. Si meritano una stagione speciale. Credo si sia creato da subito un ambiente ideale per poter lavorare bene e cercare di trovare quelle soddisfazioni alle quali tutti ambiscono. Ci vuole pazienza e soprattutto tanta voglia di lottare insieme». Ma andiamo con ordine.SUL PODIO. Gli esperti di settore sentenziano: Hellas prima candidata al salto in alto. La serie A nel destino. E Pisano? «I conti non si fanno ora. Io preferisco dire che il nostro è un gruppo pieno di entusiasmo. Siamo già riusciti a fondere le aspettative e la voglia di rivincita di chi è rimasto con lo spirito combattivo di chi è arrivato e vuole mettersi in mostra. Si vince in campo, non a parole. E poi, abbiamo i tifosi. Sempre vicini, sempre pronti ad incitarci. Il feeling è scattato da subito. E la nostra gente ci ha dimostrato grande affetto nelle prime due uscite di Coppa Italia».RIVALI. Nella corsa alla serie A, però, l’Hellas non viaggia certo da solo. «No, la concorrenza è alta» conferma Pisano. «Carpi e Frosinone non hanno smantellato, mantenendo a grandi linee il gruppo della A. E c’è anche chi, come il Bari, si è rinforzato nel corso della campagna acquisti estiva. Poi arriveranno anche le sorprese. A me piace il Benevento. Arriva dalla Lega Pro ma si è rinforzato in maniera intelligente. Noi? Costruiti per recitare un ruolo importante. E Pecchia ha già lasciato la sua impronta».PSICOLOGO. Già, Fabio Pecchia è il nuovo che avanza. «Ci fa stare tranquilli» ammette Pisano «e non è cosa da poco. Il mister ti toglie di dosso l’ansia e riesce a portati alla partita con tranquillità. Non è uomo da vigilie agitate. Trasmette una calma che aiuta. E insegna calcio, il calcio vero. Quello che prevede responsabilità individuali, massimo coinvolgimento e palla a terra. L’Hellas non butta mai via la palla. Giocare dev’essere un piacere, non un dovere. E credo che Pecchia ci stia iniziando a trasmettere molto di quello che ha assorbito da Benitez. La mentalità del mister può aiutare questo Verona a crescere. E noi dobbiamo andare tutti con lui. Pecchia propone qualcosa di intrigante. Vale la pena di seguirlo».PAZZO E GANZ. Pensieri al plurale, certo. Ma l’Hellas di Pecchia è squadra composta da tante individualità di primo livello. Su tutti: Giampaolo Pazzini. L’uomo designato a prendere possesso del testimone consegnato al destino da Luca Toni. Ma i pensieri di Pisano divergono. «Toni è stato un grandissimo, Pazzini è il nostro capitano. Ma io ragiono su piani diversi. Pazzo è il Pazzo. Non deve prendere testimone da nessuno. Lui rappresenta il cuore del Verona. Lotta con noi e per noi. Sarà fondamentale. Ed è già un esempio per tutti: in queste prime due partite della stagione, si è dannato l’anima, mettendosi a pieno servizio della squadra. Gioca per gli altri, mai per se stesso».E poi c’è Ganz, il «bomberino» figlio di Maurizio, attaccante famelico, abbonato al gol. Ma Pisano vede solo il presente: «Noi non abbiamo Maurizio, ma Simone Andrea. Il nostro Ganz è questo. Capisco debba convivere con il paragone del padre. Ma lui sta già facendo il suo percorso. Simone Andrea ha la sua personalità, segue la strada, ha tra le mani qualcosa di importante».FERITE. Il Verona di oggi, nonostante non ci siano state rivoluzioni, sembra avere già un’altra anima rispetto al passato più recente. «Il campo dirà se è così. Personalmente sono spinto da grande spirito di rivalsa. Ma questa forza mi arriva da un pensiero: tutti dobbiamo essere un’unica cosa, un’unica entità. Spingere per vincere. Lottare per cancellare quello che è stato. Credo che il Verona sia sulla strada giusta. Abbiamo avuto un approccio positivo alla nuova stagione. Solo le vittorie cancelleranno i cattivi pensieri. Non esistono altre ricette. Solo i successi possono cicatrizzare le ferite».
(Fonte: L’Arena)