• 27 Ottobre 2025

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Napoli-Verona, Pazzini: “Questa squadra ha cuore! E che tifosi…”.

Giampaolo Pazzini of Hellas Verona reacts during Italian Serie A soccer match between Hellas Verona and Palermo at Bentegodi stadium in Verona, 10 January 2016. ANSA/FILIPPO VENEZIA

Grecia o Hellas, dove sta la differenza nella testa di Giampaolo Pazzini? Il nome è sempre lo stesso. Cambiano le priorità. Forse parla il cuore. Pure il legame conta. Un «contrattone» di cinque anni che vale per la vita. Vergato anche sulla fiducia e non solo sul valore del giocatore. La Grecia chiama: Pazzini interessa al Panathinaikos. L’Hellas se lo tiene stretto. Oggi non dovrebbero esserci dubbi. Il Pazzo ha anima gialla con sfumature blu. O viceversa. Dipende dai momenti della vita. Toni è stato fantastico. Ma il destino sembra scandire i passi dell’addio del campione. Pesanti o di velluto. Questo sarà il tempo a dirlo. Non cambia la sostanza.UNIVERSO. Pazzo, invece, è fermo lì. Al centro dell’universo Hellas. E potrebbe essere la faccia da scegliere nell’anno del rilancio. Fosse serie B. Lui in copertina. Tutti gli altri al seguito. Perché il patron dell’Hellas, Maurizio Setti, è stato chiaro: lui c’è e lui ci sarà. Da capire se sarà un Verona Pazzo o un Hellas tutto nuovo. Sirene, contratto, denari, passione. Tutto finisce dentro al calderone. Come accade spesso quando il campione fa discutere, ha alle spalle un passato brillante e può dettare legge a suon di gol.DURISSIMA. Sia inteso: non è stata stagione facile per Pazzini, come non lo è stata per tutto il Verona. Ma le cose, a campionato concluso, potrebbero cambiare non poco per l’attaccante gialloblù. Pazzo punta di diamante, Pazzo kriptonite per gli avversari. Pazzo alla testa della truppa che vuole uscire subito dall’Inferno. Delneri, poco prima della gara contro la Juve aveva snocciolato nomi per la rinascita e la riscossa. Li ricordate? Gollini, Toni, Pazzini e Hallfredsson. L’islandese è volato in Friuli. Il bomber oggi è in sala d’attesa (aspettando novità). Restano gli altri due. E Pazzini è la voce da violino che nel dopo gara di Bologna ha portato cuore e speranza. Per se stesso, per il Verona. Per una città che ama, urla, trepida, si arrende ma poi torna subito a battagliare.CUORE. «Questa squadra ha cuore». Ha raccontato a Sky Sport proprio il Pazzo. Vincere non è stato casuale. Nemmeno il gol di Samir. Un segno divino forse. «Nelle ultime tre partite avevamo fatto male e volevamo dare una reazione. Abbiamo una tifoseria che ci segue sempre, lo dovevamo a loro e allo società».VEDI NAPOLI. E adesso c’è la sfida del San Paolo. Particolare. Sempre particolare per i tifosi che vivono i duelli con gli azzurri in maniera decisamente diversa rispetto agli altri confronti. Da parte dei sostenitori gialloblù arrivano input speciali. La Verona che tifa è viva. E non transige sul senso di responsabilità e dignità. Il messaggio è arrivato. Ma all’Hellas hanno capito da tempo come funziona. Pure il Pazzo ha tutto chiaro. Le idee aiutano. C’è qualche rimpianto? «Adesso abbiamo sette partite e dobbiamo dare tutto quello che abbiamo. Non dobbiamo guardarci indietro, siamo soddisfatti per la vittoria di Bologna, ma domenica abbiamo una partita difficile e dobbiamo andare a giocarcela anche a Napoli».Il tempo delle verità e delle sentenze sembra essere ancora lontano. La classifica trasforma ogni pensiero in un groviglio di pensieri tristi e pesanti. Ma forse è il caso di fare finta di niente. Non si tratta di ignorare la realtà o di raccontarsi bugie. Forse, è l’atteggiamento migliore per vivere 90′ di follia pura. Di Pazzo follia. Il futuro passa proprio da lui.

(Fonte: L’Arena)

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