Insieme fanno quasi, precisiamo quasi, l’età di Gigi Buffon. Insieme scenderanno in campo domenica. Insieme rappresentano le uniche mani accreditate della sfida salvezza Verona-Frosinone. Stiamo parlando di Pierluigi Gollini classe 1995 e Nicola Leali classe 1993.Sono tra i portieri più giovani della serie A. Del ragazzone emiliano che ha preso l’eredità di Rafael, sappiamo tutto o quasi. Un po’ di meno di Leali, che ha come procuratore Graziano Battistini. Milanese di nascita, ma ormai veronese d’adozione visto che vive nella nostra città da moltissimo tempo. «Leali pur essendo così giovane» esordisce l’ex numero uno del Verona che conquistò la serie A con Prandelli a fine anni novanta, «ha un ottimo bagaglio d’esperienza nonostante l’età. Un centinaio di partite fra i cadetti e poi una sessantina in serie A. Lui deve crescere ancora molto, ma insieme ai suoi compagni di squadra hanno fatto davvero tanto. Una squadra come il Frosinone, assoluta debuttante in A, è ancora in piena corsa per non retrocedere e quindi… Domenica sarà una gara da dentro o fuori». Il buon «Bati», l’altra «T» veniva quasi sempre dimenticata quando i compagni di squadra lo chiamavano in campo o in allenamento all’Antistadio, va subito sulla sfida del Bentegodi: «Verona-Frosinone è come una finale di Champions League». Battistini esclude il risultato di pareggio: « potrebbe servire soltanto alla squadra di Stellone, non certo all’Hellas. I gialloblù devono vincere per rientrare in gioco per la slavezza. Al momento Palermo, Frosinone e Carpi si stanno giocando la serie A. Se il Verona vincesse potrebbe rientrare in gioco ed allora sarebbero quattro squadre per un solo posto disponibile. In pratica un play off. Vediamo che cosa accadrà». Graziano Battistini chiaramente ha un occhio particolare verso i portieri lui che ha collezionato oltre trecento presenze giocando oltre che nel Verona ,anche con Bari, Udinese e Treviso.«Si guarda, l’ho fatto per anni, partendo dai dilettanti del Seregno per poi salire nei professionisti. Trovo che in Italia vi siano ottimi portieri, mentre di quelli stranieri che ho visto all’opera, ne ricordo davvero pochi. Sarà la nostra cultura, saranno gli ottimi preparatori dei portieri, ma la nostra scuola resta la migliore. Prendete gente come Cragno, Micai e i due ragazzi che saranno in campo domenica. Sono calciatori su cui investire senza contare i vari Perin e Sportiello». Effettivamente all’ombra di Buffon stanno crescendo ottimi numeri uno. A cominciare dal gialloblù Gollini: « quando la società ha lasciato partire Rafael, devo essere sincero qualche dubbio l’avevo. Non tanto sulla forza fisica e la personalità del ragazzo, le sue doti migliori. Non è mai facile però, giocare nella porta del Verona e poi in un anno così delicato ed invece devo dire la verità in questi due mesi ha fatto dei progressi notevoli. Come per Leali vale lo stesso discorso. Devono metterci sempre tanta intensità in quello che fanno, soprattutto negli allenamenti». Battistini oggi macina chilometri come il suo amico Brocchi, neo mister del Milan, faceva in campo. «È vero, mai fermi. A dir la verità adesso che sono al telefono con voi, sono fermo in colonna sull’ A1, capita. Ho fatto insieme alla società che abbiamo creato delle transazioni importanti, ora abbiamo dei giovani giocatori molto interessanti. Mi dispiace molto per l’Hellas è ovvio. Vivo a Verona e sono ancora legato a quei colori.In questa stagione è successo di tutto, non so francamente cosa capiterà. Una cosa è certa, la squadra di Delneri col Frosinone deve vincere se vuole avere ancora una speranza. L’Hellas deve andare a Palermo e giocarsi là, la serie A».
(Fonte: L’Arena)