VERONA, ITALY – DECEMBER 06: Hellas Verona FC coach Luigi Del Neri looks on before the Serie A match between Hellas Verona FC and Empoli FC at Stadio Marc’Antonio Bentegodi on December 6, 2015 in Verona, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Questa volta è d’accordo anche Gigi Delneri. «Non ci sono dubbi, è la nostra ultima spiaggia», ammette il tecnico dell’Hellas alla vigilia della gara con il Frosinone. Verona sempre in fondo alla classifica a cinque punti dai ciociari, a sei dal Palermo, a nove dal Carpi che ha vinto l’anticipo con il Genoa. La salvezza è sempre lontanissima e ci sono sei partite da giocare, inutile fare troppi calcoli, con il Frosinone bisogna portare a casa tre punti. «Penso alla vittoria – continua Delneri – il nostro obiettivo è chiaro, non possiamo cercare alibi o giustificazioni. Non parlatemi di pressione, bisogna vincere. Il gol può arrivare subito oppure alla fine, basta avere pazienza». Appuntamento al Bentegodi, dunque, per andare all’assalto dei guerrieri di Stellone. Questa volta ci sarà anche Toni, dopo l’esclusione con Bologna e Napoli, torna tra i convocati il capitano di mille battaglia e, con ogni probabilità, toccherà proprio a lui guidare l’attacco dell’Hellas nella prima delle ultime sei missioni. «Toni è a disposizione. Come tutti gli altri giocatori della rosa, siamo in 24 e li voglio tutti concentrati – taglia corto il tecnico – inutile dare troppe anticipazioni anche per non favorire gli avversari. Ho diversi calciatori a disposizione, credo sia giusto dare delle chance a tutti se ci sono le opportunità. Toni può diventare molto utile in quest’ottica». Non saranno state settimane facili per Delneri. Ha scelto di lasciare ai margini Toni ma ha mandato in panchina anche Pazzini, Moras, non ha convocato Romulo. «Luca è arrabbiato? Sicuramente è arrabbiato, uno che sta fuori non è mai contento – spiega il mister del Verona -. La squadra ha risposto bene in queste due settimane. A Bologna è andata bene e abbiamo portato a casa tre punti, a Napoli il divario in inferiorità numerica è stato un po’ più pesante, nel primo tempo abbiamo sofferto ma non abbiamo mollato».Si vedrà un Verona diverso rispetto al San Paolo, soprattutto in avanti. «A Napoli volevo metterli in difficoltà con attaccanti agili e rapidi – spiega Delneri -. In casa dobbiamo avere un altro tipo di approccio, avremo bisogno anche di un punto di riferimento importante in area avversaria. Toni si è allenato bene, devo dire che è questo quello che un allenatore cerca. Ma anche Pazzini può fare quel ruolo. Devo dare una motivazione psicologica a tutti. Qui tutti siamo utili e nessuno è indispensabile. Toni è un punto di riferimento importante per la squadra e per l’ambiente, anche lui ha bisogno di riposare e di ricaricarsi ma il gruppo deve sapere che può fare delle cose anche senza di lui. Non è mai mancato il confronto con la società e il presidente, ho deciso io ma tutte le mie scelte sono state avvallate dalla società».In attesa di vedere la formazione titolare, si moltiplicano le ipotesi. Gollini in porta, Helander e Bianchetti titolari, Pisano e Albertazzi sulle fasce. Non si può escludere lo spostamento di Pisano a sinistra con Gilberto a destra. Da valutare anche le scelte di centrocampo con due mediani davanti alla difesa – Viviani e Ionita – oppure Viviani in regia con Ionita da una parte e Greco dall’altra. In avanti Toni con tre fantasisti alle spalle del bomber oppure tridente offensivo con Rebic e Wszolek oppure Gomez larghi sulle fasce. Sicuramente non si vedranno almeno dall’inizio Pazzini e Toni insieme. Vuoi vedere che aveva ragione Mandorlini quando sosteneva che questa squadra non poteva sostenere due giocatori con caratteristiche simili? «Pazzini ha la possibilità di giocare, è un altro punto di riferimento – spiega -. Abbiamo provato a giocare con due punte e con una sola, ultimamente sostenere due attaccanti ci ha portato ad avere qualche difficoltà. Le partite si vincono e si perdono in cento minuti, non in quindici. Non possiamo giocare con sei punte, abbiamo fatto bene sia con un solo attaccante che con due, ma le partite durano cento minuti, lo ripeto, e non è detto che se in avanti iniziamo a giocare a due poi termineremo la gara nello stesso modo». La corsa verso la salvezza è diventata ancora più complicata dopo la vittoria del Carpi sul Genoa. «Ce la giocheremo fino in fondo, senza guardare il calendario delle avversarie – conclude -. Abbiamo le qualità e la forza per farlo».
(Fonte: L’Arena)